"La più grande tragedia del nostro tempo": questo sono povertà e stagnazione in Africa, secondo la commissione d´inchiesta incaricata da Tony Blair di indagare i problemi e le soluzioni al dramma del continente nero. Una fosca conclusione, che si sente ripetere spesso dai governi o nei convegni di studi, al punto da risuonare come uno stanco ritornello alle orecchie della comunità internazionale, per non parlare di quelle degli africani; ma il primo ministro britannico considera l´Africa la sua massima priorità e ora si è messo in testa di aiutarla a imboccare finalmente la via del progresso.
Stamane Blair presenterà i risultati dell´inchiesta, che ‟Repubblica” è in grado di anticipare: un dossier di oltre quattrocento pagine, intitolato "Commission for Africa Report". Il leader laburista intende farne uno dei temi principali del prossimo summit del Gruppo degli Otto e un cavallo di battaglia dell´Unione europea, approfittando del fatto che nella seconda metà di quest´anno il Regno Unito avrà contemporaneamente la presidenza di turno del G8, ospitando a luglio in Scozia il vertice dei maggiori paesi industrializzati, e anche quella della Ue.
Resta da vedere se Blair riuscirà nell´intento, ma ovviamente non dipende soltanto da lui. "L´Africa", afferma il rapporto "ha creato negli ultimi anni fondamenta più forti per affrontare i mali di cui soffre", compiendo progressi nel campo dell´efficienza e competenza governativa e in quello della crescita economica. Ma per fare passi avanti occorre molto di più: l´Africa deve accelerare le riforme e ha bisogno di un "partner internazionale" che moltiplichi e migliori le iniziative di assistenza.
Il rapporto indica dieci terreni su cui agire: cultura, governo, pace, sicurezza, salute, scuola, sviluppo economico, riduzione della povertà, riforme commerciali, debito estero. Le misure suggerite sono la fine dei sussidi al cotone e allo zucchero che privilegiano i paesi ricchi; la cancellazione del 100 per cento del debito dei paesi africani; un piano di 25 miliardi di dollari di aiuti (circa 20 miliardi di euro) per combattere malattie, ignoranza, povertà endemica. Le richieste rivolte ai governi africani riguardano la lotta alla corruzione e lo sforzo di creare una nuova classe dirigente.
Per Blair, "il mondo ha il dovere morale di aiutare l´Africa" con un approccio basato su "mutuo rispetto e solidarietà". Alcuni esperti, come la newsletter Africa confidential, ribattono che sono belle parole ma contengono scarse novità: la Commission on Africa s´è riunita in seduta plenaria solo tre volte, le sue raccomandazioni ripetono formule già note. Altri dubitano che il premier riuscirà a coinvolgere il mondo nella sua crociata, in particolare l´America, più preoccupata da Medio Oriente e terrorismo che dall´Africa. Ma Blair, come il promotore rock Bob Geldof, dà l´impressione di crederci, e come minimo ci proverà.
Enrico Franceschini

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e attualmente Londra. Nel 1994 ha ricevuto il Premio Europa per le sue corrispondenze sul golpe di Mosca. Per Feltrinelli ha pubblicato La donna della Piazza Rossa (1994), Russia. Istruzioni per l’uso (1998), Fuori stagione (2006), Avevo vent’anni. Storia di un collettivo studentesco. 1977-2007 (2007), Voglio l’America (2009), L’uomo della Città Vecchia (2013) e Scoop (2017).

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