Fabrizio Tonello: Un Rambo antiabortista per gli Shindler

01 Aprile 2005
Ha una lunga storia Randall Terry, che nelle scorse settimane si è presentato come portavoce dei genitori di Terri Schiavo nella loro battaglia per ottenerne la custodia legale e continuare a mantenerla artificialmente in vita. Terry si è riciclato in questa battaglia politico-mediatica dopo una ventina d'anni di carriera come militante antiaborto (sul suo sito web afferma di essere stato arrestato 40 volte), carriera che lo ha portato a momenti di celebrità, ma anche alla galera e a rischiare un paio di processi per complicità in omicidio. Questo cristiano così preoccupato della vita vegetativa di Terri Schiavo aveva infatti meno scrupoli quando invitava i suoi seguaci a ‟Conquistare l'America” e a farne una ‟Nazione cristiana” con qualsiasi mezzo. La storia di Terry inizia nella seconda metà degli anni Ottanta, quando fonda Operation Rescue (‟Operazione salvezza”) con l'idea di applicare le tattiche non violente del movimento per i diritti civili alla lotta contro l'aborto (dichiarato un diritto della donna dalla Corte suprema, con una controversa sentenza del 1973). Poiché le vie legali sembrano bloccate, Terry propone di rendere fisicamente impossibile l'interruzione della gravidanza assediando le cliniche dove viene praticata e convincendo, se necessario con l'intimidazione, medici e infermiere a non praticarla. Si noti che, negli Stati uniti, oltre l'80% delle contee, quelle rurali, di fatto non ha strutture sanitarie che pratichino aborti, quindi il diritto costituzionalmente garantito rimane sulla carta.
A partire dal 1988, Terry organizza mobilitazioni di centinaia di seguaci dalla sua base di Binghamton, nello stato di New York, assediando cliniche nel Sud e nell'Ovest, dove sa di poter contare su un'opinione molto influenzata dai cristiani fondamentalisti. Ad Atlanta, dove nel luglio 1988, Operation Rescue lanciò la sua prima operazione spettacolare, c'era assieme a Terry James Kopp, un suo seguace che per tutti gli anni Novanta fu tra i più stretti collaboratori del leader. Nel 1998, Kopp avrebbe ucciso un medico di Buffalo che praticava aborti e sarebbe stato condannato a 25 anni di prigione.
Nel 1991, a Wichita nel Kansas, Randall Terry ottenne l'attenzione di tutta la stampa mondiale paralizzando vari ospedali della città con catene di attivisti che gridavano «Assassini!» ai medici e alle infermiere e cercavano di bloccare l'accesso alle donne che volevano fare un test di gravidanza. Quando un giudice accolse la richiesta delle organizzazioni femministe di far sgombrare i manifestanti, Operation Rescue lasciò che centinaia di persone fossero arrestate, compresi bambini di 10 anni. Molti rifiutavano di fornire le generalità alla polizia, passando anche varie settimane in prigione quando avrebbero potuto essere liberati su cauzione.
L'elezione di Bill Clinton nel 1992 fu un duro colpo per Terry e per i militanti antiabortisti, che intensificarono i loro attacchi. Nel marzo 1993, Michael Griffin uccise un medico di Pensacola, in Florida, in agosto Rachelle Shannon ferì gravemente un medico del Kansas (confessando poi altre otto aggressioni a mano armata), nell'agosto 1994 Paul Hill uccise un altro medico della Florida e la sua guardia del corpo. Decine di cliniche subirono attacchi incendiari o furono costrette ad assumere guardie armate. Nonostante le precauzioni, il 30 dicembre 1994, John Salvi ferì tre impiegate di una clinica di Planned Parenthood nel Massachusetts e, poco dopo, uccise due infermiere. A tutt'oggi, un sito web di sostenitori di Salvi afferma che le vittime ‟ebbero quel che si meritavano”.
Non ci sono prove di responsabilità dirette di Terry in queste azioni, ma non c'è dubbio che la sua retorica che infiammava i militanti rendeva anche logico, per i più frustrati o mentalmente instabili, ricorrere alla violenza. Del resto, gli stessi repubblicani alla Casa Bianca, da Ronald Reagan a George Bush, a George W. Bush, hanno sempre definito l'aborto ‟omicidio”, contribuendo a legittimare un movimento che aveva un aspetto pacifico (i sit-in) ma anche una sostanza squadrista (le violenze contro le cose e, spesso, contro le persone). Terry fece arrivare un feto morto a Bill Clinton durante la Convention democratica del 1992, dichiarò che votare per lui era ‟peccato mortale” e definì la Presidente di Planned Parenthood Margaret Sanger ‟una cagna”.
Sul suo sito, Randall Terry si autodefinisce, modestamente, il fondatore del ‟più grande movimento di disobbedienza civile nelle storia americana”. In realtà, Operation Rescue, fu un movimento limitato, che fiorì fino al 1992 grazie alla simpatia della Casa Bianca, e scomparve rapidamente come movimento di massa quando le organizzazioni delle donne trovarono un'arma efficace per combatterlo: la richiesta di danni. Decine di sentenze condannarono Terry e il suo gruppo a indennizzi miliardari nei confronti delle cliniche, costringendole in pratica a sciogliersi. I militanti frustrati come Griffin, Hill, Kopp e Salvi passarono all'azione violenta. Oggi, il circo televisivo organizzato dall'amministrazione Bush attorno al caso permette anche a un personaggio come Terry di ritrovare le luci della ribalta. Negli ultimi anni era andato pericolosamente vicino all'oblio (e alla galera). La sua parrocchia di Ladmark Church, a Binghamton, lo ha censurato per relazioni illecite con donne nubili e sposate. Ha divorziato dalla moglie, risposando una ragazza più giovane. Uno dei suoi figli, Jamiel, si è dichiarato omosessuale e Terry lo ha disconosciuto. Ha fondato una nuova organizzazione, la Society for Truth and Justice, proponendo di sottoporre a impeachment sei dei nove giudici della Corte Suprema, non sufficientemente conservatrice, a suo giudizio, senza ottenere alcun seguito.

Fabrizio Tonello

Fabrizio Tonello (1951) insegna Scienza dell'Opinione Pubblica presso l'università di Padova. Ha insegnato anche nel Dipartimento di Scienze della Comunicazione presso l'università di Bologna e nella Scuola Internazionale Superiore di …