Enrico Franceschini: Berlusconi, pioggia di regali a Blair

03 Novembre 2005
Questa settimana l’orologio più famoso d’Inghilterra, il Big Ben, è rimasto fermo 24 ore, per un raro restauro, e i media della capitale hanno seguito l’incidente con trepidazione, come se si fosse arrestato il tempo. Tony e Cherie Blair non avevano motivo di preoccuparsi: di orologi, il primo ministro e la «first lady», ne hanno in abbondanza, anche grazie alla prodigalità di Silvio Berlusconi. A scoprire il ticchettio che collega il nostro presidente del Consiglio a Downing street è stato il ‟Daily Mail”, più diffuso quotidiano tabloid britannico, che ieri ha sparato la notizia in prima pagina: «Perché gli italiani hanno dato 18 orologi ai Blair?». In realtà, a dare o meglio regalare orologi a Tony e Cherie, non sono stati «gli italiani» bensì il loro capo del governo. Tra il 2001 e il 2005, Berlusconi non ha donato alla coppia soltanto quelli: oltre a diciotto orologi da polso «di lusso», scrive il ‟Mail”, il leader italiano ha fatto omaggio ai coniugi Blair anche di quattro collane, due braccialetti, due paia di orecchini, due anelli, un orologio a muro e una sacca da viaggio. La lista dei regali di Berlusconi ai Blair fa parte dell’elenco dei «doni ministeriali» che il governo britannico ha reso noto per allontanare ogni sospetto di favoritismi. Pubblicato il 21 luglio, il giorno del secondo e fallito attentato nella metropolitana di Londra, l’elenco «passò inosservato», forse anche perché non specificava marca e valore dei doni. Bisogna sapere che, in base alle leggi di questo paese, ogni regalo con un valore superiore a 140 sterline (circa 200 euro) non può essere conservato dai Blair ma va «custodito» a Downing street. Poiché Downing street è «casa e bottega», con l’ufficio di lui ai primi due piani e la residenza privata al terzo, l’accorgimento non cambia molto per i Blair: in pratica possono indossare gli orologi quando vogliono. Il punto è che non potranno portarseli via il giorno in cui lasceranno Downing street per sempre. A questo c’è però una scappatoia. Una norma prevede che il premier possa «acquistare» i regali ricevuti nell’esercizio delle sue funzioni, a un prezzo stabilito dal «Cabinet Office», l’ufficio del governo. Interrogato dal Mail, un portavoce governativo ha precisato che in effetti nel luglio scorso Blair ha comprato due degli orologi ricevuti in dono da Berlusconi, a un prezzo fissato in 175 sterline (250 euro) l’uno. Downing street ha rifiutato di rivelare al ‟Mail” dettagli sulla marca dei due orologi in questione e in generale sui regali ricevuti prima del 2001. Il tabloid ha pubblicato lo stesso una serie di fotografie con orologi portati al polso da Cherie Blair negli ultimi tempi, tra cui un Cartier da 11 mila euro e un Locman da 3500, presumendo che siano fra gli orologi donati dal premier italiano. Il Mail pubblica pure la foto di un orologio al polso di Tony Blair, ma è uno Swatch, l’unica marca indossata dal leader laburista. Il giornale ha interrogato anche Palazzo Chigi, ottenendo questa risposta: «Il primo ministro Berlusconi dà spesso orologi in regalo. Gli orologi che ha dato a Mr. Blair erano doni personali e privati. Non abbiamo idea di quali siano o di che valore abbiano. Il signor Berlusconi ha regalato in passato orologi Locman. Due anni fa ne diede uno ai suoi 250 deputati di Forza Italia». Particolare curioso: nello stesso periodo in cui Berlusconi gli ha regalato diciotto orologi (dieci dei quali nell’arco di appena dodici mesi, un ritmo quasi comico), Tony Blair ha ricevuto soltanto altri quattro orologi in dono - tutti dall’emiro del Barhain. Il ‟Daily Mail” si chiede il motivo di tanti affettuosi regali, domandandosi se Berlusconi non pensi di potergli chiedere un giorno qualcosa in cambio. Lo stesso quotidiano, tuttavia, non accredita l’idea che Blair sia corrompibile, commentando che la vicenda rivela piuttosto il suo debole per il lusso e per i ricchi, in compagnia dei quali trascorre spesso le ferie. Come che sia, i bene informati assicurano che Berlusconi non piace affatto al premier laburista, il quale se lo terrebbe buono soltanto perché è stato l’unico altro importante leader europeo, oltre a lui, pronto ad allearsi con Bush in Iraq. Perciò, si dice nei corridoi del potere a Londra, talvolta Blair ha dovuto «ripagarlo», come andando a fargli visita in Sardegna, durante le vacanze estive.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …