Michele Serra: L'amaca di giovedì 28 dicembre 2006

02 Gennaio 2007
La povera modella sudamericana bloccata all’aeroporto di Catania con cento ovuli di coca in corpo è un simbolo davvero ineguagliabile del peggio dei nostri anni. La storia suggerisce la totale precarietà di censo e di prospettive (oltre che di etica, ma questa è solo una logica conseguenza) di una ragazza che i giornali si ostinano a definire, con involontaria crudeltà, "top model", pur essendo una sfigata che rischia la pelle per quattromila miserabili euro. E proprio in questa dittatura scema e crudele delle apparenze risiede tutta l’ipocrisia di un mondo - il nostro, dannazione - che occulta la sostanza incerta e acre delle vite di molti, dentro un involucro di finta crapula, di bella vita, di facili successi. La disgraziata, con il suo pieno di milioni di dollari, è caduta nelle braccia della polizia implorando aiuto, terrorizzata dall’ipotesi che anche uno solo dei suoi ovuli malefici, aprendosi, potesse farla morire. Possiamo augurarle di trovare un giudice pietoso. E poi, passata la paura, di trovare la forza di prendere a ceffoni chiunque la chiami "top model", deridendo la sua fatica di campare e la sua paura di morire.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…