Michele Serra: L'amaca di giovedì 3 gennaio 2008

10 Gennaio 2008
Molto istruttiva, e a suo modo molto divertente, la lettura del lungo articolo che Timothy Garton Ash (Repubblica di ieri) ha dedicato a uno dei principali candidati repubblicani alla Casa Bianca, il mormone Mitt Romney. Costui, devotissimo a una delle più recenti ed eccentriche "eresie" cristiane, ha il problema di vincere la forte diffidenza dell’elettorato teo-con. Ha avuto un’idea semplice e (temo) di sicuro successo nel futuro prossimo: si dichiara amico di "chiunque abbia una fede e si inginocchi a Dio", perché il devoto non può che essere un buon cittadino. E si dichiara ostile agli atei, indegni in quanto tali di fare parte di una comunità nazionale. L’ateo come capro espiatorio, come "impuro" da sacrificare sull’ara del compromesso tra devoti mi pare, di questi tempi, qualcosa di più di un’allegoria. Diciamo che è - grazie all’impegno e all’ingegno di uomini come il candidato Romney - un’ipotesi di lavoro. In questo caso enunciata con una apprezzabile chiarezza.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…