Michele Serra: L'amaca di giovedì 23 ottobre 2008
Tra le nomenklature con piazza e quelle senza piazza, le seconde sono forse più al riparo dalle aborrite tentazioni "demagogiche", e possono più confortevolmente avere certezza del proprio carisma nelle sale conferenze, negli istituti di cultura o nelle università. Ma le prime hanno il merito di credere ancora che fare politica costringa a contaminarsi con i grandi numeri, e perfino con l’abbraccio magari un po’ banale ma caloroso di una folla. Nessuno è obbligato a partecipare a una manifestazione, ma nessun politico è così autorevole e intelligente da bastare a se stesso. Le nobili solitudini sono eccellenti ripari per scrittori, pensatori, anacoreti. Chi fa politica la fa anche perché è rassegnato a una rumorosa promiscuità.