Michele Serra: L'amaca di mercoledì 15 luglio 2009

15 Luglio 2009
Tra le reazioni dei dirigenti del Pd all’autocandidatura di Grillo, parecchie brillano per rigidità notarile. L’ostilità politica a Grillo (ovvia conseguenza dell’ostilità politica di Grillo) ci sta tutta, e buona parte degli elettori del Pd la condivide. Ma trincerarsi dietro commi e codicilli non sembra, come dire, all’altezza della situazione. E la situazione è che non solo parecchi elettori e iscritti del Pd, ma anche e soprattutto quei milioni di astenuti che guarderebbero a sinistra se la sinistra guardasse anche a loro, hanno nei confronti dell’attuale classe dirigente del partito un atteggiamento che, rudemente, sintetizzerei così: chiunque, tranne voi. Il quasi mezzo milione di voti alla Serracchiani significa soprattutto questo. Non capirlo, e incaponirsi nella difesa a oltranza di un cursus honorum oramai scaduto (vedi quelli che dicono: la Serracchiani deve prima farsi la sua gavetta, come abbiamo fatto noi da giovani), significa non avere capito che la rivoluzione è alle porte. O la si accetta, e la si vive da protagonisti, o la si rigetta e ci si rinchiude in vecchie stanze oramai consumate dall’attesa. Contando ciascuno i suoi pacchetti di iscritti. Possibile che nessuno, da quelle parti, si chieda: moriremo dorotei?

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…