Michele Serra: L'amaca di mercoledì 29 luglio 2009

29 Luglio 2009
Nelle varie interviste a politici del Sud sul partito del Sud per cambiare il Sud, ogni parola gravita attorno a fondi pubblici da destinare, e a poteri e potericchi da ridistribuire. Si parla, in sostanza, di una coperta corta e vecchia da tirare un pochettino verso Sud. Niente altro. Non una parola di politica, neanche mezza parola colta o semicolta su una questione che pure mobilita le classi dirigenti e gli intellettuali italiani da un paio di secoli. Si capisce che da Gramsci e Rosario Romeo a Micciché e Lombardo c’è un salto di categoria. Ma insomma, almeno la foglia di fico di una citazione colta, di un libro letto, di un cruccio ideale pure se simulato, aiuterebbe i nuovi meridionalisti a rendere un po’ meno mediocre la loro sortita. Non per rubare loro il mestiere, ma per esempio: in favore di quali ceti e interessi, e contro quali altri nascerebbe il "partito del Sud"? Tutti amiconi, tutti compaesani, tutti bravi guaglioni, oppure non tutto il Sud è uguale, e qualche problema di mafia, di clientelismo, di caporalato, di sfruttamento vede italiani contro italiani? Erano del Sud Impastato e i suoi killer, sono del Sud gli operai di Melfi e i Casalesi. Tutti nel Partito del Sud?

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…