Riccardo Staglianò: Automobilisti, i cartelloni vi spiano.

09 Gennaio 2003
Roma - Abbassare il volume non serve a niente: il "nemico" vi ascolta comunque e capisce più cose sul vostro conto di quante ne sappia il vostro confessore. Eppure non è dalla vostra bocca che deduce le informazioni se siete uomo o donna, se preferite Eminem a Toscanini e se mangiate più spesso da McDonald´s o nei locali raffinati del centro, con antipasti Jumbo shrimps da 20 dollari in su. Sono le trasmissioni che ascoltate sulle vostre autoradio che spifferano tutto ai sensori montati su speciali cartelloni pubblicitari lungo le strade della California. E questi, dedotto il profilo psico-demografico degli automobilisti che circolano in quel momento, mostrano il messaggio pubblicitario che meglio si adatta loro. La maggioranza ascolta stazioni country? Si materializzano sul grande monitor stivaloni e giubbotti di renna con le frange. I più sono sintonizzati su talk show di approfondimento politico? Appare subito l´offerta di abbonamento a riviste culturali. Tempi duri per i vecchi attacchini, colla di pesce e grossi pennelli: la pubblicità cambia di continuo e si personalizza, seguendo il flusso dei consumatori al volante.

Questa è l´idea generale. Il procedimento tecnico che la rende possibile ai margini di varie highway nei dintorni di San Francisco, tra Palo Alto, Daly City e Fremont, un po´ più complicato. Funziona così: i segnali radio emessi dalle varie stazioni vengono captati dalle antenne delle vetture e trasformate in musica o parole manovrando il sintonizzatore che fa passare da una frequenza all´altra. Ma c´è sempre una certa dispersione e queste onde non assorbite "galleggiano" libere intorno alle auto in movimento. I sensori della Mobiltrak di cui questi nuovi cartelloni sono equipaggiati (la Alaris Media Network ne ha già installati 10, ma cresceranno alla svelta) assorbono i segnali elettromagnetici in eccesso e capiscono a quali canali corrispondono. Simultaneamente queste informazioni vengono incrociate con una banca dati che associa alle diverse stazioni l´identikit di un ascoltatore tipo. A quel punto il cerchio si chiude con i cartelloni tecnologici che stabiliranno il loro palinsesto sullo share del momento: tanti canali heavy metal, tanti spot con giubbotti di pelle nera e così via. Per adesso modificando la programmazione circa una volta all´ora, ma con la promessa di rendere presto più rapidi i riflessi del sistema.

"È un mondo sempre più competitivo - spiega al "San Francisco Chronicle" Tom Langeland, presidente della Alaris - e i dollari spesi in pubblicità sono una quantità enorme ma spesso mal utilizzata. Gli inserzionisti non sanno se colpiscono il loro bersaglio". Il nuovo sistema consente invece di affinare la mira, offrendo a ciascuno (o almeno alla maggioranza di una certa massa) il prodotto che potenzialmente lo potrebbe interessare. "Non è ancora chiarissimo quali informazioni possiamo dedurre dai comportamenti di ascolto della radio", ha dichiarato cauto al "New York Times" John Winkel, presidente di un´associazione di pubblicitari californiani. Mentre i pendolari delle varie superstrade interessate lamentano l´ennesima violazione della privacy e propongono contromisure: "Dovremmo tutti spegnere l´autoradio finché non smettono" oppure "È come se qualcuno ti spiasse dalla finestra mentre guardi un programma tv conservatore e poi suonasse al campanello proponendoti l´acquisto di una rivista di destra". E a tutti è venuto in mente il film "Minority Report", assai meno futuribile di quanto si pensava, dove i cartelloni pubblicitari riconoscevano ciascun passante e intavolavano con lui una persuasiva conversazione personalizzata.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …