Avalli e De Marchi in finale per il Premio Gandovere Franciacorta

25 Settembre 2003
Nella cornice del castello di Paderno si è riunita sabato scorso la commissione giudicatrice per scegliere la cinquina del XXI Premio Gandovere Franciacorta, riservato ad un’opera di narrativa in lingua italiana pubblicata fra il marzo 2002 e l’aprile 2003. Dagli antichi agoni ellenici ai certami poetici rinascimentali, sino alle onorificenze delle accademie moderne, lunga è la storia dei riconoscimenti conferiti a poeti e a narratori. E’ tuttavia tipico di questo secolo l’istituto del premio letterario, promosso da istituzioni o enti pubblici o privati e organizzato secondo precisi regolamenti. A parte i più noti premi letterari nazionali (si sono appena spenti i riflettori sul Campiello), il Gandovere occupa ormai un posto di tutto rispetto nell’ampio panorama degli ambiti riconoscimenti italiani (la "Garzantina" della letteratura lo annovera fra i premi più seri, meno dipendenti dalle case editrici e con una rinomata giuria formata da Giovanni Giudici, Folco Portinari, Vittorio Spinazzola, Carla Boroni, Armando Torno e dal presidente della Fondazione Gianluigi Moniga).
Aspettando la premiazione, che si terrà a Rodengo Saiano, nell’auditorium San Salvatore, domenica 5 ottobre - in cui verrà assegnato anche il Premio Testimonianze che nelle scorse edizioni era andato a personaggi del calibro di Camilla Cederna, Riccardo Muti, Indro Montanelli, Ermanno Olmi, Carlo Rubbia e Umberto Veronesi -, la cinquina è risultata composta da questi cinque libri: "Nascere non basta" di Ippolita Avalli (Feltrinelli), "Il re del mondo" di Ivan Cotroneo (Bompiani), "Fuga a Sorrento" di Cesare De Marchi (Feltrinelli), "Lo strappo dell’anima" di Elena Loewenthal (Frassinelli) e "L’ultima partita a carte" di Mario Rigoni Stern (Einaudi).
Il libro della Avalli è il secondo capitolo della trilogia cominciata con "La dea dei baci", ma qui la scrittrice dà forma ad un personaggio unico nella narrativa italiana, ad una figura di adolescente, capace di calamitare l’eroismo e l’angoscia, l’allegria e il disordine, il quotidiano e il mito, le voci del mondo e le voci di dentro. La protagonista, Vera Giovanna Sironi, sta vivendo questa storia nella seconda metà degli anni Sessanta, ma senza capire quel che accende il mondo.
Ivan Cotroneo è invece al suo debutto come romanziere, ma pure lui fa il ritratto di un ragazzo innocente e spietato: è una sorta di fotografia di una generazione confusa fra sesso e droghe, un romanzo tagliente e crudele.
"Fuga a Sorrento" di De Marchi è un libro composto da tre romanzi brevi, tre personaggi, tre movimenti musicali. Tre immersioni in un passato illustre, reinventato, emozionato, elettrizzato dalla fantasia letteraria di uno scrittore in uno stato di grazia.
"Lo strappo dell’anima" della Loewenthal è una storia vera «da cima a fondo, che un fondo ancora non ha perchè le storie non finiscono mai, dacchè mondo è mondo, di generazione in generazione». Nell’Italia fascista delle leggi razziali, la famiglia del dottor H., un medico ungherese trapiantato a Roma, viene cancellata dalle liste degli ebrei ricavate dal censimento: per loro niente persecuzioni, mentre inizia un’esistenza di apparente normalità. La storia di Stefania inizia così nel 1940 e prosegue dopo la guerra nell’Italia liberata all’insegna di un disagio dentro una famiglia un poco grigia, il matrimonio e la nascita di un figlio.
"L’ultima partita a carte" è nato da una sfida coraggiosa e apparentemente inaudita che Mario Rigoni Stern ha voluto lanciare a sè stesso, stimolato da una richiesta della Fondazione Cini: raccontare in modo secco e caldo insieme, in un breve intervento pubblico, quanto aveva narrato distesamente nei libri di tutta una vita, e cioè la sua vicenda di ragazzo nella Seconda guerra mondiale.

Nascere non basta di Ippolita Avalli

Vera Giovanna è adolescente. La vita vissuta finora in una campagna lombarda, che "sente" la vicinanza del fiume (l’Adda) e che nasconde vecchi mulini abbandonati, prati, distese di granturco come un profondo Sud America, è diventata troppo stretta. Vera Giovanna fa fagotto e parte. La…