Riccardo Staglianò: Wikipedia. Sul web trionfa l´enciclopedia fai da te

20 Aprile 2005
Se è vero che "presto e bene non vanno insieme" lo è altrettanto che "l´ottimo è nemico del buono". E nel tiro alla fune tra questi due capisaldi della saggezza popolare ci sta Wikipedia, la più vasta enciclopedia online in circolazione. Che, in quanto opera esclusiva di volontari che creano le voci a un ritmo sostenutissimo, è intrinsecamente difettosa. Ma, proprio non ambendo alla perfezione, è riuscita a costruire da zero, in poco più di quattro anni, un corpus organizzato di conoscenza che non ha rivali. Oltre un milione di voci in quasi cento diverse lingue. Tutto rigorosamente gratis.
La sua forza è anche il suo limite principale. Chiunque può inventarsi redattore di questa sterminata "opera aperta": basta avere una passione e un collegamento a internet e si può creare una nuova voce o modificarne una esistente. Non è detto, certo, che la passione garantisca la qualità: ‟È come un cesso pubblico, non sai mai chi l´ha usato prima di te” ha detto di recente a ‟Wired” un ex editor dell´autorevole Britannica. Metafora greve, davanti alla quale le centinaia di migliaia di wikipediani non si scompongono. Il rischio di mettere in circolo informazioni inaccurate quando non sbagliate esiste, ma gli anticorpi del sistema funzionano a dovere: i testi sono riletti da altri partecipanti della comunità che suggeriscono modifiche o correzioni, i documenti così emendati sono ripassati al setaccio da occhi diversi. E, a ogni passaggio, il prodotto tendenzialmente migliora.
All´inizio nessuno ci avrebbe scommesso. Ma Jimmy Wales, diventato miliardario speculando sulle option delle valute straniere, era un professionista del rischio. E, prima di vivere di rendita, decise di mettere una piccola parte della sua fortuna per finanziare il progetto. Quei 500 mila dollari sono serviti soprattutto per sviluppare il software "wiki" (in hawaiano "veloce") con cui aggiornare al volo l´enciclopedia e per mantenere in piedi i server che ospitano le centinaia di migliaia di pagine generate negli anni. Dall´apertura del sito, il 15 gennaio 2001, in un mese gli articoli erano già 200 per diventare 18 mila in un anno e poi tagliare il traguardo di un milione (calcolando tutte le lingue, latino ed esperanto incluse) nel settembre 2004. Perché Wikipedia tende a sviluppare assuefazione. C´è gente che si sveglia all´alba per scrivere e correggere, prima di andare a lavoro. E i primatisti possono vantare chi 16, chi 40 mila contributi, tra voci complete e correzioni minori. Orde di amanuensi elettronici inesausti. Ognuno può scrivere, ma una sorta di gerarchia esiste. Ci sono quelli che contribuiscono in maniera anonima, poi gli utenti registrati che firmano le loro voci, quindi gli amministratori che possono cancellare interi articoli o "bloccare" pagine da attacchi di disturbatori. Che possono essere semplicemente persone che non si attengono al requisito metodologico fondamentale, ovvero il "punto di vista neutrale". Oppure quelli più molesti, che in gergo chiamano "trolls" o "vandali", a seconda dei danni che producono. È successo, ad esempio, con le pagine di Bush e Kerry durante le presidenziali o con la voce "islam" bersaglio frequente di facinorosi telematici. Salendo ancora nella nomenclatura, invece, si trovano i "burocrati", che scelgono gli amministratori e, in cima, il monarca assoluto: Jimbo, come tutti i felici sudditi chiamano Wales. Che, pur nella benevolenza che gli è propria, ha voce in capitolo su tutto, compresi gli eventuali sviluppi commerciali da imprimere al progetto.
Così com´è, democratica e gratis, Wikipedia ha stracciato in ampiezza le concorrenti online. Le sue oltre 500 mila voci in inglese sono un mare di fronte alle 80 mila della Britannica e un oceano rispetto alle 4.500 dell´Encarta di Microsoft. Sono anche un´altra cosa, è chiaro. Da una parte autori possono essere professori di lungo corso, dall´altra studenti e autodidatti. Ma alla fine, se vi serve un inquadramento sorprendentemente esaustivo, rapido e onesto di quasi tutto, Wikipedia non tradisce mai.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …