È morto Vittorio Foa

20 Ottobre 2008
Storico, giornalista e scrittore, tra le figure più importanti della sinistra italiana, Vittorio Foa nasce a Torino nel 1910. Nel 1933 entra nel movimento Giustizia e Libertà. Arrestato due anni dopo, viene condannato a quindici anni di reclusione dal Tribunale speciale fascista. Partecipa attivamente alla Resistenza come dirigente del Partito d’Azione. Nel 1946 viene eletto deputato all’Assemblea costituente e negli anni cinquanta è segretario nazionale della Fiom e membro della segreteria della Cgil. A partire dal 1964 insegna Storia contemporanea nelle Università di Modena e Torino. Ritiratosi, ha vissuto a Formia fino alla morte avvenuta il 20 ottobre del 2008.
Ha pubblicato, tra l’altro, presso Einaudi: Il Cavallo e la Torre. Riflessioni di una vita (1991), Questo Novecento (1996), Lettere della giovinezza (1998), Il tempo del sapere. Domande e risposte sul lavoro che cambia (con Andrea Ranieri, 2000), Passaggi (2000), Il silenzio dei comunisti (2002); presso Rosenberg e Sellier: La Gerusalemme rimandata. Domande di oggi agli inglesi di primo Novecento (1985).

Nel 2003 esce per Feltrinelli Un dialogo, in cui Vittorio Foa, incalzato da Carlo Ginzburg, risponde a domande sulla sua scelta antifascista, la doppiezza della sinistra, lo stalinismo, gli anni settanta, fino alla bioetica e alle nuove forme del sapere.



I materiali sul libro

Un estratto

David Bidussa commenta Un dialogo di Foa-Ginzburg

Carlo Ginzburg risponde alle polemiche sul libro

Un dialogo di Vittorio Foa, Carlo Ginzburg

Due persone s’incontrano. Hanno alle spalle vite molto diverse: uno è un politico, l’altro uno storico. Trent’anni li separano, li unisce un’antica amicizia e una provenienza comune (Torino, l’antifascismo). Il più giovane incalza il più vecchio con domande sulla sue scelte politiche passate, e …