Paolo Andruccioli: I soldi per l'Alitalia

15 Aprile 2004
L'unico ministro che ha voluto dire qualcosa ieri, dopo la riunione di un'ora a palazzo Chigi sulla crisi Alitalia, è stato Rocco Buttiglione. Il ministro per le politiche europee ha parlato di una cifra di 120 milioni di euro che dovrebbero essere stanziati dal governo sotto forma di aiuti. Buttiglione ha precisato però che i soldi pubblici non sarebbero indirizzati solo alla compagnia di bandiera, per evitare gli interventi del commissario alla concorrenza, Mario Monti. Gli aiuti di stato sarebbero invece indirizzati a tutto il settore e comprenderebbero anche le misure a favore dell'occupazione: ammortizzatori sociali, cassa integrazione, prepensionamenti. Buttiglione ha anche spiegato che i contenuti di un eventuale decreto su Alitalia dovrebbero essere quelli della cosiddetta bozza Tassone, il viceministro che ha lavorato alla elaborazione delle proposte del governo sulla base degli sconti sulle tasse di sorvolo, sul costo del carburante e in generale sull'abbattimento delle tasse aeroportuali. Lo stesso viceministro aveva parlato ieri in una intervista a un quotidiano della necessità di andare oltre un semplice intervento di facilitazioni fiscali per la compagnia aerea. Tassone - e ieri Buttiglione pare abbia confermato questa linea - ha parlato anche della necessità di intervenire anche sulle anomalie strutturali che caratterizzerebbero il sistema italiano. Una delle anomalie è la presenza sul territorio nazionale di troppi aeroporti. C'è la necessità di una riclassificazione complessiva. Il viceministro (sempre nella intervista a il Giornale) ha spiegato che subito dopo l'11 settembre il ministero del tesoro italiano aveva stanziato un fondo per la sicurezza nell'ordine dei 10 milioni di euro. Ma sono soldi che non sono mai arrivati alle compagnie per colpa del ministro dell'economia Giulio Tremonti che li ha bloccati. Ora si parla dei 120 milioni di euro che dovrebbero essere stanziati dal decreto. La decisione finale del governo è per ora rimandata e non è detto che il tema sia messo all'ordine del giorno del consiglio dei ministri di domani.
Il governo si trova di fronte a una scelta molto complicata. Ieri i giornalisti presenti davanti palazzo Chigi non hanno visto entrare ed uscire il ministro dell'economia Tremonti che anche in questa partita gioca un ruolo di estremo rilievo. C'era invece il presidente Silvio Berlusconi che non ha esternato le sue volontà sulla compagnia di bandiera. L'unica cosa che emerge dalle varie dichiarazioni (oltre l'ennesimo conflitto interno al governo). Alla riunione erano presenti, tra gli altri, anche il ministro delle infrastrutture Lunardi e il ministro del welfare, Roberto Maroni, che non ha voluto dichiarare nulla sulla crisi del gruppo e sulle reali intenzioni del governo. Il ministro è stato comunque protagonista di uno scatto nei giorni scorsi contro l'inerzia del suo stesso governo.
Non parla neppure Giancarlo Giorgetti, responsabile economico della Lega e presidente della Commissione bilancio della camera. In una intervista ad Affari italiani (www.affaritaliani.it), Giorgetti non smentisce la possibilità che sul tavolo ci sia anche un piano di Cesare Romiti per l'Alitalia. Oggi Romiti, attraverso Gemina che detiene il 42% della società Leonardo Srl, che a sua volta ha il 51,15% di azioni dell'Adr, gli Aeroporti di Roma, è già attivo nel settore. La società non naviga però in buone acque e non si capisce con quali risorse finanziarie effettive Cesare Romiti potrebbe tentare di entrare in Alitalia. La Lega non si dichiara comunque ostile a un possibile piano Romiti. Per ora tutte le carte sono da verificare. Anche perché lo scoglio principale è aggirare i possibili interventi di Monti. La British Airways ha già messo le mani avanti: se date i soldi ad Alitalia, non ci arrabbiamo. La concorrenza in Europa deve valere per tutti. E le compagnie di bandiera sono tutte in gioco.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …