Paolo Andruccioli: La Fiat è disposta a trattare

30 Aprile 2004
Il negoziato sulla Fiat di Melfi ripartirà stasera. Lo ha annunciato ieri il segretario generale della Cgil, Gugliemo Epifani, al termine dell'incontro tra i vertici di Cgil, Cisl, Uil e quelli dei sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm. La Fiom riunirà oggi le sue strutture per decidere la posizione da prendere sui sette punti che sarebbero alla base della nuova trattativa. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil incontrerà questa mattina i rappresentanti delle Rsu di Melfi. Sempre il segretario generale Epifani ha anche fatto sapere ieri sera alle 22 che la Fiom avrebbe apprezzato la proposta avanzata da Cgil, Cisl, Uil per la ripresa del negoziato con la Fiat. "La Fiom riunirà la sua segreteria - ha precisato Epifani - e poi incontrerà i delegati a Melfi. A quel punto avremo l'orientamento definitivo e resto fiducioso sul fatto che la nostra iniziativa riesca realmente a sbloccare la situazione". Uscendo dall'incontro che si è tenuto nella sede nazionale della Cisl, non ha voluto invece rilasciare dichiarazioni il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, mentre il segretario della Fim, Giorgio Caprioli ha confermato che la trattativa inizierà questa sera e che quindi a quel punto dovrebbero essere tolti i blocchi davanti allo stabilimento di Melfi.
E' stato quindi questo l'epilogo di una lunga giornata che era stata stata giudicata di "svolta" dallo stesso amministratore delegato della Fiat, Giuseppe Morchio, che ha partecipato all'incontro con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti in via Bissolati a Roma. La notizia della ripresa del negoziato con la Fiat si accompagna all'altra notizia relativa alla decisione della Fiom di riferire questa mattina a Melfi l'esito delle riunioni di ieri. Cgil, Cisl, Uil, intanto, si sarebbero accordate anche con i sindacati dei metalmeccanici sul metodo da seguire nel nuovo negoziato che si apre oggi.
Dopo la riunione ai massimi livelli si è svolto l'incontro molto delicato - a detta degli stessi protagonisti - tra i segretari generali confederali e i segretari generali di Fim, Fiom, Uilm. La riunione è cominciata tardissimo nella sede della Cisl ed era stata convocata per decidere il percorso da seguire dopo la dichiarazione di disponbilità a trattare da parte della Fiat.
Per rendere possibile la ripresa del negoziato sono scese dunque in campo direttamente le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil. C'era da evitare molte mine piazzate sul terreno, dato che da una parte si sentivano forte le pressioni di alcuni esponenti del governo, decisi a isolare la Fiom, dall'altra c'era da tenere conto della volontà dei lavoratori di Melfi che da nove giorni stanno lottando. Condizione per riprendere qualsiasi tipo di relazioni industriali era stata infatti posta la rimozione dei blocchi davanti allo stabilimento "modello" della Fiat in Basilicata. I sindacati confederali hanno quindi proposto uno schema basato sulla ripresa delle trattative e un superamento contestuale dei blocchi, da decidere comunque con le Rsu, le rapprentanze sindacali unitarie di Melfi. In un documento congiunto siglato ieri mattina da Cgil, Cisl, Uil si fa anche esplicito riferimento al metodo da seguire per lo svolgimento futuro del negoziato. Cgil, Cisl, Uil affermano infatti che qualsiasi ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta al giudizio dei lavoratori, gli unici in grado di poter dare il via libera alla eventuale firma finale. Un passaggio molto importante e che caratterizza l'intervento dei sindacati confederali.
La Fiom e la Cgil ci hanno anche tenuto a sottolineare un'altra condizione fondante di un nuovo negoziato: bisogna evitare qualsiasi tipo di "rappresaglia" o di punizione nei confronti dei lavoratori che hanno lottato e quindi si sono esposti in questi ultimi giorni.
Le discussioni di ieri, sia la prima con la Fiat nella sua sede romana, sia dopo tra i sindacalisti confererali e quelli dei metalmeccanici sono state molto difficili proprio perché dovevano tenere conto di diversi elementi e dovevano - come primo obiettivo minino - permettere ai sindacati di sbloccare la chiusura della Fiat. La disponibilità dell'amministratore delegato Morchio è stata quindi considerata già un piccola vittoria, anche se solo preliminare. Lo stesso amministratore delegato si è prodigato in generose dichiarazioni dopo l'incontro con i sindacalisti. "Oggi c'è stata una svolta - ha dichiarato ieri Morchio - è stato definito un percorso per far ripartire il confronto". La riunione con i sindacati si è conclusa, sempre secondo l'ad della Fiat - con la volontà di riaprire il dialogo e con un senso di responsabilità. "Il dialogo - ha anche aggiunto Morchio - è aperto a tutti", una frase che è stata interpretata come la decisione della Fiat di non seguire i suggerimenti dei più oltranzisti all'interno del governo che proponevano di isolare una volta per sempre la Fiom, considerata l'unica responsabile del conflitto di questi ultimi giorni. La Fiat ha scelto invece di trattare con tutti e certo ora conteranno i contenuti su cui si tratta. Si dovrà cioè verificare l'effettiva disponibilità dell'azienda di rimettere in gioco sia le questioni relative al salario, sia tutte le altre questioni centrali relative all'organizzazione del lavoro nello stabilimento di Melfi e in particolare la questione della cosidetta "doppia battuta", ovvero i turni massacranti cui sono sottoposti gli operai dello stabilimento modello. Sempre Morchio ha dichiarato ieri la disponibilità della Fiat a investire nello stabilimento di Melfi. Si parla di circa 630 milioni di euro.
Si tratta di verificare oggi lo sviluppo della situazione. Il momento è molto delicato e cruciale. Tutte le decisioni dovranno essere basate sul metodo condiviso e indicato anche dai sindacati conderali, quello della ricerca del consenso preventivo dei lavoratori a ogni ipotesi di accordo con la Fiat.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …