Paolo Andruccioli: Parte la squadra di Montezemolo

30 Aprile 2004
La Confindustria ha la sua squadra di comando. Il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha scelto i responsabili dei singoli settori di lavoro e ha presentato un programma che passa con il consenso generale. Ecco dunque i nuovi "ministri" di viale Astronomia. Il centro studi di Confindustria è stato affidato ad Andrea Pininfarina, mentre il Mezzogiorno a Ettore Artioli. Il delicato settore delle relazioni industriali e gli affari sociali è stato affidato ad Alberto Bombassei, uomo di Federmeccanica con all'attivo lo scontro continuo con la Fiom, sindacato più volte escluso dalle trattative. All'innovazione e ricerca, settore considerato da tutti una delle chiavi essenziali nella battaglia della competizione globale, ci sarà Pasquale Pistorio, "un genio", come è stato qualificato ieri dallo stesso presidente Montezemolo alla fine della colazione romana di lavoro all'Eur. Al settore che si interesserà di impresa e territorio c'è Emma Marcegaglia, imprenditrice ed ex presidente dei giovani industriali di Confindustria. Altro settore chiave e altro nome importante: Marco Tronchetti Provera, che è il nuovo responsabile del settore della finanza d'impresa, del diritto societario e del fisco. Negli ultimi tempi, il presidente della Telecom ha assunto un ruolo abbastanza centrale in Confindustria ed è stato tra coloro che hanno spinto per la candidatura e quindi la vittoria di Montezemolo. All'organizzazione e marketing associativo ci sarà Marino Vago, mentre responsabile dell'Europa, nel senso del settore europeo di Confindustria, è Gian Marco Moratti. Infine all'education, termine con cui gli inglesi intendono l'istruzione e dunque la scuola e l'università, c'è Gianfelice Rocca.
Questa squadra dovrà lavorare sul programma del presidente, una traccia che per ora ha trovato solo un coro di consensi. Luca Cordero si presenta alla partenza con idee in grande, così come è stato abituato a pensare in tutte le sue esperienze professionali.
L'ottimismo di Montezemolo si ferma alla volontà e al riconoscimento che bisogna lavorare sulla "voglia di unità" che contraddistingue le imprese anche nei momenti difficili. Ma il pessimismo della ragione non può non registrare una "transizione difficile". L'Italia ha aggianciato l'Europa, ma ha ancora troppi problemi insoluti, mentre è la stessa Europa che fatica "a tenere il passo con il resto del mondo". Gli eventi "epocali" che si sono verificati ci sovrastano e tra questi il nuovo presidente di Confindustria individua l'emersione di giganti economici come la Cina, la guerra continua e il rischio-opportunità dell'allargamento europeo. "Siamo stretti - dice Montezemolo - tra la paura della deindustrializzazione originata dall'attrazione asiatica e l'occasione dell'apertura di un mercato continentale di oltre due miliardi di persone". Il punto è che si sta assistendo a una gigantesca riallocazione delle capacità produttive su scala mondiale.
Secondo Montezemolo, di fronte a un passaggio epocale bisogna rispondere con un atteggiamento all'altezza della nuova situazione, con "quello spirito di riscatto che ha consentito ai nostri padri di ricostruire il paese" dopo la seconda guerra mondiale. Bisogna dunque fare appello all'orgoglio, ma non basterà. Bisogna invece mettere le mani su tutte le questioni che scottano e che non riguardano solo la competizione in senso stretto. Montezemolo parla infatti di "trasparenza gestionale", una trasparenza che "deve essere la nostra etica", e parla anche di governance, quel corpo di regole che già esiste, ma che dovrà essere trasformato in codici di comportamento delle imprese. Le piccole, nel senso ovviamente delle imprese, non devono sentirsi sole, perché saranno pienamente rappresentate da Confindustria.
Montezemolo parla anche della necessità di ricostruire corrette relazioni industriali con il sindacato. E' un appello al senso di responsabilità e alle capacità professionali di tutti, ma anche un invito superare le contrapposizioni, i pregiudizi e le scelte ideologiche, in un quadro neoconcertativo. Per gli industriali è una scommessa. Per molti - ieri lo ha detto De Benedetti, Montezemolo sarà l'uomo della svolta. La parola passa ai fatti.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …