Paolo Andruccioli: Montezemolo alla guida di Confindustria

27 Maggio 2004
Il 98,5% degli industriali di Confindustria ha votato sì al nuovo presidente, Luca Cordero di Montezemolo, che prende così il posto di Antonio D'Amato. Per curiosità di cronaca, il presidente uscente, protagonista della grande battaglia contro l'articolo 18, raccolse il 91,7% dei consensi. Oggi il nuovo capo degli industriali si presenterà pubblicamente con il discorso all'assemblea di Confindustria nella sede storica di viale Astrononia nel quartiere romano dell'Eur, alla presenza del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che ha annunciato che ci sarà sul sito Internet del governo. Ieri le prime parole del neoeletto, subito dopo il voto sono state all'insegna della prudenza: saranno quattro anni difficili per il paese, ma anche per me, ha dichiarato Montezemolo. All'assemblea parteciperanno più di quattromila invitati, mentre la lista di attesa per la richiesta di interviste a Montezemolo è lunga varie pagine, diligentemente stilate dall'ufficio stampa. Praticamente tutti gli organi di informazione hanno chiesto di poter avere una battuta dell'uomo della Ferrari; le tv organizzano trasmissioni speciali, come quella di oggi a "Otto e mezzo", su "La7", con Ferrara e la Palombelli, ospiti in studio Gad Lerner, Enrico Cisnetto e Francesco Giavazzi.
Su Montezemolo si concentrano varie aspettative che provengono da parti diverse, dal sindacato, dalla politica, dagli stessi industriali. Per quanto riguarda il sindacato e lo schieramento di centro sinistra l'aspettativa principale riguarda sicuramente l'atteso cambio di atteggiamento rispetto a una politica confindustriale che negli ultimi quattro anni è stata caratterizzata dallo scontro diretto. Anche dal mondo delle imprese ci si aspetta un cambio di marcia e questo riguarda soprattutto le politiche di sviluppo e di innovazione e ovviamente anche il tipo di influenza «politica» che la Confindustria può avere sulle scelte legislative più importanti. Montezemolo deve dare una risposta a tutte queste aspettative, pur essendo alla sua prima esperienza nella Confindustria nazionale. Nel 1996 fece la sua prima esperienza diretta di guida di un'associazione industriale a Modena. Il resto il curriculum del numero uno della Ferrari - laurea in Giurisprudenza con Master all'estero - è molto pesante e non sono assenti anche cariche di responsabilità in federazioni rilevanti, come quella nella Fieg, la federazione degli editori di giornali di cui è presidente dal 2001.
Luca Cordero di Montezemolo è stato il pupillo dell'avvocato Agnelli, ha ricoperto varie cariche nel gruppo Ferrari, che ha portato a vincere dopo gli anni delle sconfitte e dell'eclisse dai vertici mondiali della velocità. Ha fatto anche esperienze dirette come industriale. Dal 2002 il manager è diventato imprenditore acquistando una quota del Fondo Charme che ha partecipazioni in marchi di grande prestigio come l'Acqua di Parma e Poltrona Frau. Montezemolo presidente diventa un grande fatto mediatico, essendo il rappresentante dell'industria italiana del lusso e della notorietà internazionale. Si dice che la Ferrari stia diventando più famosa nel mondo degli spaghetti.
Molto forte anche la squadra che si è scelto Montezemolo tra gli industriali: Emma Marcegaglia (unica donna, insieme ad Anna Maria Artoni, presidente dei giovani industriali), Marco Tronchetti Provera (che si dice abbia avuto un ruolo importante in questa elezione), Gian Marco Moratti, Pasquale Pistorio, Andrea Pininfarina, Alberto Bombassei, Marino Vago, Sandro Salmoiraghi, Gianfelice Rocca.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …