Paolo Andruccioli: Il conflitto d'interesse nei fondi pensione

28 Maggio 2004
C'è chi parla di un nuovo conflitto di interessi. Quello tra le riforme in discussione e gli interessi in campo, ovvero quelli delle banche e delle compagnie di assicurazione. Spingere per esempio per l'equiparazione di tutti gli strumenti della previdenza complementare non è un'operazione neutrale. La Banca Mediolanum è uno dei soggetti in campo, che ha puntato le sue carte proprio sulla gestione del risparmio e sulle polizze individuali. Più del 35% del gruppo è direttamente nelle mani di Silvio Berlusconi. Il resto è nelle mani del suo socio Ennio Doris. L'affare della privatizzazione della previdenza già comincia a rendere. L'utile netto consolidato del primo trimestre 2004 di Mediolanum si è attestato sui 47 milioni di euro, con un balzo del 157%. Utile netto Italia è di 54 milioni di euro, con una crescita del 94%. Le masse amministrate consolidate hanno avuto una crescita del 18%, e siamo sui 24.597 milioni di euro. Anche i clienti della banca sono in crescita con un più 3% rispetto all'anno precedente. Il 31 marzo del 2004 i clienti primi intestatari erano 780.700. Mediolanum, secondo la filosofia del suo fondatore Doris, punta sul risparmio delle famiglie e sui contratti individuali, con una rete "globale" che copre tutta l'Italia e sta per espandersi in Europa.
Con Banca Esperia, utile di 1,4 milione di euro, di cui 0,7 milioni di pertinenza del gruppo Mediolanum, l'attività di banking si estende anche agli strumenti del risparmio collettivo, ovvero ai fondi pensione. Secondo la legge istitutiva, i fondi devono affidare i soldi a una banca depositaria e la gestione finanziaria a soggetti terzi che devono vincere un'apposita gara. Mediolanum, attraverso Esperia, gestisce così anche gli investimenti di una quota di lavoratori dipendenti. Prima domanda: per chi voteranno i 780 mila intestatari dei conti? Seconda domanda: quanto peserà la lobby in parlamento?

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …