Paolo Andruccioli: Bankitalia. Le reazioni

01 Giugno 2004
Tremonti polemizza con Fazio. Lo fa dagli schermi di RaiUno, in prima serata: ogni anno di questi tempi - ha detto ieri il ministro dell'economia rispondendo alle domande di Pierluigi Battista - si parla di una possibile manovra correttiva perché il paese non ce la fa. E invece noi ce la faremo, come sempre. Le tasse? Verranno ridotte, come da promessa. Il declino del paese di cui anche Fazio ieri ha fornito qualche cifra? Viene da lontano, risponde Tremonti, dagli anni novanta, quando "facevamo le cicale". Il declino non è una roba che spunta fuori in due o tre anni. Questa la versione più ufficiale delle reazioni del governo Berlusconi alla relazione del governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. Così mentre Berlusconi si lasciava andare a un attacco contro la Cgil, sindacato con cui non si può certo avviare una nuova stagione di concertazione, il ministro dell'economia ha preferito rispondere mantenendo ferme le promesse del suo governo (in sostanza solo la riduzione fiscale), senza però entrare nel merito di tutte le altre questioni messe in evidenza da Fazio.
Il governo Berlusconi sembra comunque accusare il colpo, visto che le critiche alla sua politica economica vengono dallo stesso pulpito da cui si era parlato solo due anni fa di "nuovo miracolo economico". Il ministro Maroni è apparso perfino più scomposto: "Non mi pare che il governatore della Banca d'Italia faccia parte del governo. Lasciamo al governo il compito di decidere su eventuali manovre correttive".
I partiti dell'opposizione prendono invece al volo la relazione del Governatore. Letta, Fassino, Di Pietro, Bersani, Cossutta e moltissimi altri dirigenti politici mettono l'accento sul fallimento della politica economica del governo. Secondo Enrico Letta (Margherita), il fulcro della relazione di Fazio sta nella denuncia della perdita di competitività del paese e nell'analisi impietosa dello stato della finanza pubblica, "i nodi vengono al pettine". "Fazio dice quello che noi predichiamo da tempo e cioè che la politica di Tremonti è responsabile di un bilancio pubblico ormai fuori controllo", è stato il commento di Piero Fassino, segretario dei Ds.
"Ormai solo il governo canta fuori dal coro e racconta di un'Italia che non esiste", - è invece la battura di Pierluigi Bersani, responsabile economico ds. Per l'ex ministro Visco, l'analisi di Fazio è assolutamente condivisibile.
Più cauti i sindacalisti. Giudizio positivo, ma con riserva quello del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secono il quale è mancata un'analisi sulla distribuzione dei redditi. Il responsabile economico della Cgil, Beniamino Lapadula, nota invece la conferma della situazione tragica dell'economia e la bocciatura delle ricette "miracolistiche" del governo. L'attenzione maggiore dovrà essere posta dunque sulle soluzioni che si prospettano a cominciare dai tagli alle spese sociali. "Stiamo attenti ad accordarci tutti sulla concertazione e sulla necessità di ridurre le spese - è la sollecitazione di Cesare Salvi, senatore Ds - quello che andrebbe fatto, invece, è una redistribuzione del reddito e il lancio di politiche pubbliche keynesiane".

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …