Paolo Andruccioli: Finanza. Giochi al fondo del Cavaliere

15 Giugno 2004
Nuove regole per la gestione dei fondi comuni di investimento. Banca d'Italia e Consob hanno infatti messo a punto due nuovi regolamenti, che sono tuttora al vaglio degli operatori e che dovrebbero avvicinare le norme italiane a quelle europee. In particolare vengono messi sotto osservazione i due problemi centrali nella gestione dei fondi in Italia, che riguardano la trasparenza e il conflitto di interessi, in un settore, quello del risparmio gestito, che ha un patrimonio netto superiore ai 500 miliardi di euro. Banca d'Italia ha spedito la sua proposta di nuovo regolamento agli operatori già da una ventina di giorni, mentre la Consob ha deciso di mettere la propria sul suo sito Internet. Il documento di 133 pagine è quindi disponibile alla consultazione pubblica da venerdì 11. Caso bizzarro riguarda il titolo Mediolanum, la società di investimenti e gestione del risparmio di Ennio Doris e Silvio Berlusconi. Proprio nel giorno in cui è stato reso pubblico il documento della Consob il titolo ha avuto uno scivolone in borsa, con una perdita intorno al 3%. La flessione a piazza Affari viene spiegata con i possibili effetti negativi dell'applicazione di una delle nuove norme contenute nei regolamenti di Bankitalia e della Consob. In particolare gli operatori finanziari temono ripercussioni negative sui risultati del gruppo Mediolanum se dovessero essere applicate le nuove regole sulle "perfomance". Finora, infatti, gruppi di investimento come Mediolanum hanno fatto enormi profitti anche sfruttando la richiesta delle cosiddette "commissioni di incentivo" ai sottoscrittori dei loro fondi. Con le nuove regole, questo non sarà più possibile, o almeno non sarà più possibile come prima. Il gestore potrà infatti avanzare ancora richieste di commissioni di incentivo, informa il ‟Sole 24 ore”, "purché siamo correlate a un benchmark coerente con la composizione del patrimonio del fondo e misurate su una base temporale almeno annuale". In sostanza, il gestore - nel nostro caso Mediolanum - non potrà più chiedere commissioni ulteriori, oltre a quelle normali per l'ingresso in un qualsiasi fondo, ovvero non potrà chiedere soldi in più ai suoi sottoscrittori senza legarli agli obiettivi reali del fondo e a una gestione di almeno un anno; fino ad ora le commissioni di incentivo venivano chieste anche per periodi molto più brevi.
Un'altra novità riguarda il controllo dei possibili conflitti di interesse che spesso si realizzano nel settore del risparmio gestito, nuova grande industria finanziaria italiana, per ora per nulla trasparente e controllabile. Nel regolamento Consob c'è per esempio una norma, o una direttiva che prescrive di indicare già nel prospetto informativo del fondo che si sottoscrive la percentuale massima della commissione di gestione che può essere dirottata ai distributori. Altre disposizioni nel nuovo schema della Consob, ma anche in quello di Bankitalia, tendono a restringere la possibilità che si verifichino sovrapposizioni di interessi e veri e propri conflitti di interesse, come nel caso in cui i gestori dei fondi spingono gli investitori a investire nelle azioni e obbligazioni dei gruppi che controllano i fondi stessi. In questo senso risultano molto interessanti le ultime manovre in casa Mediolanum.
Proprio venerdì 11, nel giorno in cui si è registrata una notevole flessione del titolo Mediolanum, le agenzie di stampa hanno dato notizia della crescita della quota detenuta direttamente da Ennio Doris: la percentuale controllata dal fondatore (socio di Berlusconi) è salita al 29,557%. Sembra dunque di capire che il gruppo Mediolanum stia cercando di ridurre la presenza della famiglia Berlusconi proprio per evitare di incorrere in possibili penalizzazioni dovute alle regole contro il conflitto di interessi. Si tratta di vedere ora gli sviluppi della faccenda. Intanto le associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione. "La presa di posizione di Bankitalia, anche se tardiva è importante - dice Elio Lannutti, presidente di Adusbef - Spero che ora Mediolanum e gli altri intermediari si attengano alle nuove regole".

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …