Riccardo Staglianò: Il jukebox online sbarca in Europa. 700mila brani e saremo tutti dj

18 Giugno 2004
I rivoluzionari di Apple hanno deciso di cambiare (la) musica. E se il successo americano dell'‟iTunes Music Store” sarà replicato anche in Europa, dove è stato lanciato ieri, non è detto che non ci riescano. "Il miglior jukebox del mondo", l'ha definito da Londra Steve Jobs, leggendario co-fondatore della casa che produce i Macintosh e che deve la sua seconda giovinezza agli ‟iPod”, gli apparecchi portatili per ascoltare canzoni prese dalla rete o scaricate dal negozio online che adesso funziona anche in Gran Bretagna, Francia e Germania e da ottobre aprirà in Italia e in altri Paesi dell' Unione. La versione legale dell'originario Napster e dei suoi vari cloni ha venduto, nel suo primo anno di vita, oltre settanta milioni di brani negli Stati Uniti. Nel Vecchio continente propone la medesima formula: 99 centesimi di euro a pezzo, 9,99 euro in media per un album completo. E punta sugli stessi punti di forza: la scelta più vasta disponibile online (settecentomila brani), la possibilità di ascoltare trenta secondi di ogni canzone prima di decidere se comprarla, l'estrema facilità d'uso. Caratteristica, quest' ultima, che assieme all'interattività ha già fatto la fortuna di Amazon, il più celebre negozio online. Se lì si possono scrivere recensioni ai libri, qui si può addirittura creare la propria compilation e caricarla sul server di ‟iTunes” affinché gli altri possano sentirla, votarla ed eventualmente comprarla. Un servizio, questo ‟iMix”, che nelle prime due settimane ha totalizzato oltre cinquantamila selezioni fatte da utenti che si improvvisano dj. All'obiezione più spinosa, ovvero perché pagare novantanove centesimi per canzoni che spesso si possono trovare gratis in rete, Jobs ha risposto in cinque punti: "Lo scaricamento è migliore, la qualità audio è migliore, c'è l'anteprima di trenta secondi, le copertine originali e, soprattutto, non è un furto". Argomenti che, oltreoceano, sono valsi al negozio digitale di ‟Apple” il settanta per cento della quota di mercato mondiale della musica da scaricare. Un risultato che ha a che vedere anche con i diritti dell'utente che può masterizzare i brani, ascoltarli su cinque computer diversi (Mac e pc indifferentemente) e, naturalmente, sugli ‟iPod”. Non sugli altri lettori portatili di musica (poco meno della metà del mercato), però, perché il formato utilizzato non è l' mp3. Oltre alle canzoni si potrà scegliere tra oltre cinquemila audiolibri, video musicali e tra le playlists di vari artisti che condivideranno con il pubblico ciò che a loro piace ascoltare. Insomma, un'offerta ricca che non poteva non causare contraccolpi. Così ‟Od2”, sin qui il principale servizio europeo con tre milioni di brani venduti l'anno scorso, ha annunciato che dimezzerà i prezzi per due settimane e allargherà la sua partnership con Microsoft, oltre agli attuali Italia, Francia e Inghilterra, anche a Germania e poi Belgio e Spagna. Sony ha confermato l' esordio del suo "Connect" per fine giugno in tre paesi europei. E la nuova Napster ha appena reso pubblico un accordo di distribuzione con un importante fornitore di banda larga inglese. Contromisure che non preoccupano Jobs: "La nostra vera concorrenza non sono loro - ha tagliato corto con il consueto snobismo - ma la pirateria".

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …