Paolo Andruccioli: Pensioni. Fazio bacchetta Maroni

23 Giugno 2004
Botta e risposta, a distanza, tra Fazio e Maroni. La riforma delle pensioni serve, è urgente, ma deve essere concertata con i sindacati, dice il governatore. È colpa dei sindacati se la riforma non è ancora in porto, è stata la risposta di Maroni. Fazio ha lanciato il suo messaggio durante una conferenza in Banca d'Italia. "Occorrono interventi organici - ha detto Fazio - rispondenti a una visione unitaria nella quale abbiano un ruolo adeguato le esigenze di coesione, solidarietà ed economicità". Il governatore, che ha invitato a Roma uno dei massimi esperti di sistemi previdenziali, Peter Diamond del ‟Mit” di Boston, ha spiegato che lo stato sociale europeo è ormai da riformare perché era stato pensato sulla base di una società e di uno sviluppo economico che ormai non ci sono più. Lo stato sociale, soprattutto quello italiano, è nato sulla base di uno sviluppo economico fortissimo negli anni sessanta e settanta. Poi, però, il sistema è diventato molto più lento nel suo sviluppo. Ora perciò, è il pensiero di Fazio, è fondamentale avviare un ripensamento del welfare, ma in un processo riformatore che coinvolga le parti sociali. La risposta del ministro del welfare, Roberto Maroni, non si è fatta attendere. Sono tre anni - ha dichiarato nel pomeriggio - che contrattiamo con i sindacati, ma senza nessun esito. La polemica del ministro contro Fazio è stata però smentita dai sindacati che precisano: un vero tavolo di contrattazione sulle pensioni non si è mai aperto. Per Morena Piccinini, segretaria confederale della Cgil, il richiamo di Fazio a una riforma concertata con i sindacati è stato perciò molto positivo, anche se l'impostazione di fondo "resta ancora molto arretrata" perché il welfare non si può vedere come un ostacolo allo sviluppo. Gli interventi a sostegno dei consumi, per la Piccinini, non possono essere un'alternativa agli interventi sul welfare. Anche la Cisl ha apprezzato l'apertura di Fazio al dialogo sociale. Secondo Pier Paolo Baretta, segretario confederale della Cisl, "lo scenario prospettato da Fazio è sia nel merito che nel metodo alternativo a quello che il governo si prepara ad approvare nei prossimi giorni".
Secondo il governatore della Banca d'Italia, la riforma deve passare dunque per questo processo di coinvolgimento. "La revisione (dello stato sociale) - ha spiegato Fazio - deve mirare a conservare nel tempo il sistema e i suoi benefici essenziali, incidendo sui meccanismi strutturali e rimuovendo le distorsioni e le inefficienze, limitando così i costi". La lunga conferenza del professor Diamond nella sede della Banca d'Italia è servita poi per inquadrare il problema in un contesto mondiale. Diamond ha spiegato infatti le differenze tra il sistema di previdenza statunitense e quello dei paesi europei. In particolare il professore - che è stato allievo di Franco Modigliani - ha fatto continuamente riferimento al livello di contribuzione che si paga negli Usa sul lavoro e quello che viene invece attuato da noi. Negli Usa il livello di contribuzione per la pensione pubblica è molto basso, aggirandosi intorno al 12,5% della retribuzione. In Italia siamo invece intorno al 33%. Da loro, quindi, si pone il problema dell'innalzamento dei contributi. Da noi - è la tesi del professore del Mit - visto che non si può alzare ancora di più il livello della contribuzione, bisogna agire sull'allungamento dell'età pensionabile.
Nel corso del pomeriggio si è accesa ulteriormente la polemica tra Fazio e Maroni. Il ministro del welfare, dopo aver cercato di scaricare senza successo tutte le responsabilità sui sindacati per una riforma sbagliata e non condivisa, ha detto che allora, se proprio bisogna sbrigarsi, sarà meglio pensare a imporre il voto di fiducia anche alla camera. È molto probabile, dunque, che il governo decida di accelerare proprio sui due punti più delicati, la riforma fiscale a due aliquote e la riforma delle pensioni. D'altra parte era stato lo stesso Berlusconi ad annunciare che le riforme sarebbero state trasformate in leggi. Ieri Maroni l'ha confermato: la riforma previdenziale sarà legge prima dell'estate, mentre a metà luglio i funzionari del Fondo monetario internazionale saranno in visita da noi proprio per verificare lo stato della previdenza pubblica. Intanto anche da An e dall'Udc arrivano primi segnali di consenso verso la linea di "concertazione", che ieri il governatore di Bankitalia ha indicato.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …