Paolo Andruccioli: "Batteremo la controriforma delle pensioni"

24 Giugno 2004
Appena la delega previdenziale sarà approvata dalla camera (magari con il voto di fiducia) ci sarà la prima fermata di protesta in tutti i luoghi di lavoro, poi saranno messe in campo altre iniziative, tutte ancora da decidere. Lo sciopero generale per ora è escluso, ma è in programma una grande mobilitazione già per settembre. E' questo lo schema di massima che è stato varato ieri dalla riunione delle tre segreterie confederali di Cgil, Cisl, Uil. Una lunga riunione che è servita per fare il punto su tutta la situazione e non solo sulle pensioni. Incognita principale sul tavolo è quella politica, visto che nessuno è ora in grado di prevedere che cosa realisticamente potrà succedere dopo i ballottaggi di domenica. La riunione si è tenuta nella sede della Cisl ed è durata circa tre ore. Al primo punto all'ordine del giorno, come era ovvia, ci sono state le pensioni. Il governo ha detto in più di una occasione in questi giorni che ogni dialogo è ormai chiuso, anche se poi ci sono stati alcuni pronunciamenti in favore della possibilità di tenere aperto un qualche spiraglio. Ci sono stati ministri che hanno detto per esempio che ora il sindacato potrebbe avanzare nuove proposte. È ovvio però che le dichiarazioni di una parte del governo sono vanificate da quelle dei "falchi" per i quali non solo non è ammissibile che si cambi la delega, ma sarebbe anche sbagliato in generale cambiare metodo. La concertazione, dentro questo governo, è una parola ancora bandita. La situazione si complica ulteriormente, poi, per le pressioni che lo stesso governo, o almeno una parte di esso sta subendo dai poteri forti e dai mercati finanziari. Indicative per esempio le grandi manovre sull'equiparazione dei fondi. In ogni caso la posizione dei sindacati su questo e sullo scalone del 2008 rimane invariata.
"Abbiamo deciso per ora di attuare dei fermi appena la delega sarà approvata", ha spiegato ieri il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta. A settembre ci sarà poi una grande assemblea dei delegati di Cgil, Cisl, Uil per fare il punto della situazione e per decidere nuove iniziative di lotta. "Appena la delega sarà approvata organizzeremo presidi in tutti i territori - spiega il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - la mobilitazione accompagnerà l'iter della delega previdenziale. Quando sarà posta la fiducia o comunque sarà approvata la delega ci saranno fermate di protesta nei luoghi di lavoro".
Il sindacato non discute però solo di pensioni. Nella riunione di ieri si è infatti tracciato un quadro generale e molto preoccupante della situazione economica. Da questo punto di vista il governo continua ad essere completamente latitante. "Andremo al confronto con Confindustria - ha detto ancora il segretario della Cisl, Pezzotta - per trovare le convergenze sui fattori dello sviluppo e sulla politica economica ponendo l'accento sui temi che ci stanno a cuore, vale a dire mezzogiorno, ricerca e politica industriale".
Anche sui questi punti il sindacato confederale si prepara a una nuova mobilitazione. La decisione di non fissare la data dello sciopero già da ora è evidentemente legata alla incerta situazione politica. L'unica cosa chiara, per i sindacati, è che la delega dovrà essere cambiata, anche dopo la sua approvazione e che la politica economica del governo è tutta da reinventare.
I sindacati promettono poi anche battaglia sulle singole questioni che la delega previdenziale aprirà a cominciare dall'equiparazione dei fondi pensione.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …