Paolo Andruccioli. Taglio delle tasse. Un euro al giorno. Ma non per tutti

01 Dicembre 2004
Il caso scoppia a metà mattinata. Le agenzie diffondono una prima nota della relazione tecnica della riforma fiscale da cui si scopre che solo il 40,7 per cento dei contribuenti italiani godrà del beneficio fiscale. Il risparmio medio, ovvero quello che andrà nelle tasche delle persone, è di 369 euro l'anno, quindi circa un euro al giorno. Ma lo scandalo non riguarda tanto l'entità del "regalo" fiscale, quanto la platea. Dalla stessa relazione tecnica si evince infatti che per 22,7 milioni di contribuenti, che rappresentano il 59,3 per cento del totale, la riforma fiscale di Berlusconi non produrrà risultato alcuno. Con le parole della relazione: "Non si manifesteno modifiche al prelievo". Ci sono perfino dei contribuenti, pochissimi a dir la verità, che con la riforma ci rimetteranno. Si tratta di un'infima minoranza, circa 13 mila persone, ovvero lo 0,03 per cento. Nel mondo della comunicazione politica mediatica e simbolica, quello 0,03 pesa però come un macigno perché non solo ridimensiona l'operazione, ma rischia di rovesciarla. Ma come - ci si chiede - il governo del taglio delle tasse, diventa per qualcuno il governo dell'appesantimento del carico fiscale? In più, sempre ieri, Pier Luigi Bersani, a nome delle opposizioni, ha diffuso altri dati sulle altre gabelle, introdotte anche per coprire il taglio dell'Irpef e che in realtà aumentano la pressione fiscale complessiva. Si tratterebbe di 3,8 miliardi di euro in più. Meno Irpef solo per i più ricchi, insomma, e più tasse per tutti gli altri. Il governo è dovuto correre subito ai ripari.
La fretta ha fatto però brutti scherzi. I tecnici del ministero sono stati costretti a una corsa mozzafiato tra sabato e domenica, dopo il consiglio dei ministri notturno di venerdi, per preparare la stesura definitiva dell'emendamento e della relazione tecnica, che è stata curata dal ministero delle finanze. E troppo in fretta hanno rilasciato ieri le loro smentite esponenti di spicco della coalizione di governo, che sono incappati in gaffe e imprecisioni. Il sottosegretario all'economia Giuseppe Vegas, commentato la relazione tecnica, ha detto: "Impossibile. Sarà un errore di stampa. Se stiamo a commentare tutti gli errori di stampa, non la finiamo più". Alla fine, scommette Vegas, tutti saranno avvantaggiati dalla riforma. La tesi della relazione tecnica? Non può essere vera, è il giudizio netto del consigliere economico di Berlusconi, Renato Brunetta: "Non essite il pericolo che qualcuno paghi di più", dice Brunetta, che - forse sempre per la fretta - attribuisce ai tecnici della Commissione Bilancio del senato la stesura della relazione incriminata.
Nessun contribuente sarà sfavorito dalla riforma fiscale di Silvio Berlusconi, si affretta a spiegare anche il responsabile economico di Forza Italia, Luigi Casero. Il parlamentare ci tiene a ricordare che esiste una norma di salvaguardia per cui un contribuente può scegliere l'opzione che più lo avvantaggia. Una spiegazione logica e tecnica per disinnestare quella che nel corso della giornata stava per diventare una vera bomba. Nel tardo pomeriggio il Tesoro è stato costretto a diffondere una nota di correzione riepilogativa nella quale si spiega la posizione tributaria di quei 13 mila esenti. Tutti concentrati sul giallo della relazione tecnica, ci si dimentica dei tagli che si opereranno per coprire l'operazione berlusconiana. E sempre ieri, il governo ha annunciato per esempio che ci saranno tagli anche per le ferrovie, l'Anas e le Poste, alla faccia del rilancio dei servizi e della rete infrastrutturale.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …