Paolo Andruccioli: Incontro al buio senza soldi

12 Gennaio 2005
L'occasione per discutere del fantasma della concertazione l'ha fornita ieri Cesare Salvi. Il senatore diessino ha voluto infatti presentare il libro che raccoglie i discorsi parlamentari di Luciano Lama (a cura del senato), invitando i protagonisti dei tempi di Lama segretario generale della Cgil e i protagonisti di oggi. Al tavolo c'erano quindi Guglielmo Epifani e Luca Cordero di Montezemolo, con Napoleone Colajanni e Gianni De Michelis, che da buon socialista non ha perso l'occasione per un attacco viscerale contro i comunisti che - secondo la sua ricostruzione - tenevano il segretario generale della Cgil al guinzaglio. Storia e presente si sono quindi intrecciati ieri in una ricostruzione del personaggio Lama, "grande sindacalista, riformista moderato, grande nemico del terrorismo e dello stragismo degli anni della tensione". Sul presente, alla vigilia del vertice di governo e dell'incontro a palazzo Chigi di domani, sia Epifani, sia Montezemolo hanno voluto controllare al millimetro le loro dichiarazioni. Il presidente di Confindustria ha detto esplicitamente di non amare il vezzo di sfruttare le presentazioni dei libri per parlare di attualità. Ma l'attualità si è fatta largo naturalmente anche perché il tema centrale dei discorsi di Lama e di tutta la sua attività politica e sindacale è stata l'unità - come ha ricordato Colajanni - e il rispetto delle istituzioni democratiche. E quindi era impossibile non parlare di concertazione e del ruolo del governo (e dello stato) nella politica economica. Quel tipo di concertazione che ha determitato la politica dei redditi per venti anni oggi sembra però lontana più di un secolo. Montezemolo ha detto che spesso oggi si sente la mancanza di persone dalla statura morale di Lama. Manca una coscienza civica, mentre sul piano della politica manca spesso un interlocutore: il governo. Oltre tutto, sempre secondo Montezemolo, è ormai evidente il distacco, la lontananza tra i problemi reali che gli italiani vivono ogni giorno e la politica. Anche le scelte del governo in tema di politica economica vengono bocciate da Confindustria. Montezemolo ha citato un discorso di Lama che criticava la legge finanziaria del 1991 proprio per la mancanza di risorse destinate allo sviluppo. La mancanza di investimenti reali e consistenti è un fatto oggettivo, così come la mancanza di un progetto di rilancio industriale. Questi non sono problemi di destra o di sinistra, ha concluso il presidente di Confindustria che è arrivato alla presentazione del libro subito dopo l'incontro con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli. Dai toni - seppure molto filtrati - di Montezemolo sembra impossibile ipotizzare un accordo tra gli industriali e il governo.
Anche per i sindacati confederali il confronto con il governo Berlusconi parte male. Lo dice la Cgil, ma lo dicono anche i dirigenti di Cisl e Uil. Il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, insiste nel chiedere un cambiamento radicale della politica del governo. Quelli che vengono messi sul tavolo sono solo spiccioli, espressione che ieri è stata usata ed enfatizzata anche dal segretario della Cgil, Epifani. Secondo un altro dirigente della Cisl, Pier Paolo Baretta, l'esiguità delle risorse messe a disposizione per il rilancio dell'economia rende impossibili scelte di priorità e di selezione tra i diversi interventi. La discussione con il governo sarà dunque molto difficoltosa. Il segretario Pezzotta, che ieri era presente con Angeletti alla presentazione del libro di Lama, ha detto che neppure le proposte della Confindustria possono considerarsi una vera novità. In ogni caso, dice sempre Pezzotta, 300 milioni di euro per il 2005 sono davvero poca cosa. Discorso analogo quello del segretario della Uil, Luigi Angeletti.
È da capire dunque che cosa succederà oggi nel vertice di governo. Ieri Forza Italia è scesa in campo per difendere il testo del ministro Marzano, attaccato da più parti nella coalizione governativa. Sotto accusa è An, a cui non è piaciuto il decreto proposto e che vorrebbe introdurre nuove misure come per esempio il condono previdenziale. L'altro punto molto delicato e di possibile scontro nel governo riguarda la previdenza complementare. Ieri il ministero del welfare ha fatto sapere che Maroni sta ancora lavorando per inserire le risorse per lo smobilizzo del Tfr e il trasferimento ai fondi pensione nel decreto in discussione. Molti suoi colleghi sono però contrari. I soldi non ci sono per nessuno.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …