Riccardo Staglianò: Egitto, torna il terrorismo

08 Aprile 2005
La bancarelle straripanti di petali di carcadè, le vetrinette con le collane antiche di lapislazzuli, i commercianti in jalabya che cercavano di adescare i passanti: era un´ordinaria giornata di struscio turistico quando al bazar di Khan el Khalili è scoppiata la bomba. Mancava un quarto d´ora alle sei e la destinazione preferita dagli stranieri in visita al Cairo si è trasformata in un incongruo teatro di guerra. L´esplosione ha ucciso almeno quattro persone, tra cui una turista francese e un americano, e ha fatto 18 feriti di varie nazionalità, compreso un italiano. Dopo la prima ricostruzione, che parlava di un attentatore in motocicletta, il direttore della sicurezza Nabil el-Azabi ha chiarito che l´ordigno è stato lanciato in via Gawhar al-Qaed, nella zona vecchia della città, un maschio che si muoveva a piedi. Fonti della sicurezza dicono che potrebbe trattarsi di un kamikaze. Secondo alcune testimonianze, un individuo con la faccia annerita dall´esplosione è stato arrestato mentre cercava di allontanarsi. Ma, nell´attesa di una rivendicazione, si teme soprattutto che possa trattarsi della ripresa di quella tragica stagione di terrore che sembrava essersi chiusa nel 1997.
”C´è stata una grande esplosione - ha detto Rabab Rifaat, una testimone sentita da Reuters - e tutti hanno cominciato a correre via”. Vetri infranti dappertutto, sangue e le sirene delle autoambulanze. E i feriti portati d´urgenza all´ospedale, nel dettaglio fornito dal ministro della salute Ahmed Adel, sono quattro francesi, tre americani, un turco, nove egiziani e un italiano, appunto, che aveva solo escoriazioni ed è stato subito dimesso. Fonti della polizia hanno fatto sapere che sono morti anche la madre di un negoziante locale e un altro egiziano.
Se è vero però che la serie dei grandi attentati contro i turisti risale a oltre sette anni fa, lo è altrettanto che negli ultimi tempi si erano avuti segni preoccupanti di una tensione in crescita. Non più tardi di un mese fa due vacanzieri ungheresi erano stati accoltellati nel centro del Cairo da un uomo che, a sentire la polizia, aveva agito come vendetta per le politiche occidentali nei confronti degli iracheni e dei palestinesi. E a ottobre dell´anno scorso c´erano state le bombe che avevano squarciato l´Hilton di Taba, al confine con Israele, e altre due località balneari vicine, costando la vita a 34 persone tra cui due ragazze italiane in vacanza, le sorelle Jessica e Sabrina Rinaldo, e facendo 105 feriti. Nonostante la rivendicazione su internet da parte di Al Qaeda, non è ancora chiaro chi ci fosse dietro quel triplice attacco.
Nell´ultima settimana c´erano stati arresti, denunciati da alcune organizzazioni internazionali di difesa dei diritti civili, di membri dei Fratelli musulmani. E l´altro ieri erano scesi in strada, in massa, gli studenti universitari. A migliaia, la maggior parte proprio simpatizzanti dell´influente gruppo radicale, hanno protestato nelle varie università cittadine, compresa la celebre Al Azhar, tempio dell´ortodossia sunnita e punto di riferimento dell´islam dottrinale. I ragazzi, Corano alla mano, chiedevano la fine delle interferenze delle autorità nelle elezioni studentesche e, soprattutto, il termine del governo ininterrotto di Hosni Mubarak. Il presidente, al potere dal 1981, punta alla quinta riconferma nelle elezioni di settembre ma ha anche acceso le speranze di un cambiamento annunciando, alla fine di febbraio, che per la prima volta si presenteranno candidati alternativi a lui.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …