Paolo Andruccioli: Fazio scaricato in volo

23 Settembre 2005
Giornata rocambolesca quella di ieri, cominciata con la notizia delle dimissioni del ministro dell'economia Domenico Siniscalco (solo su due quotidiani la riportavano essendo stata decisa nella notte di mercoledì) e finita con la designazione del nuovo ministro: Giulio Tremonti, l'uomo che era stato allontanato da quella poltrona per varie incompatibilità, compresa quella con il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. Ed è stato proprio il governatore l'altra grande notizia della giornata. Subito dopo la scelta di Tremonti come nuovo ministro, il premier Berlusconi è stato costretto a dare il benservito al governatore. La spinta pare sia venuta soprattutto da Alleanza nazionale. A Fazio non è stato comunicato nulla a Roma, prima della partenza per il vertice del Fondo monetario internazionale, riunito a Washington. Hanno scelto invece di comunicargli la buona notizia in volo, mentre era in viaggio per gli Usa.
Antonio Fazio ha saputo così del suo licenziamento via telefono. Ha saputo cioè che il governo italiano aveva cambiato radicalmente opinione nei suoi confronti proprio quando stava per assaporare una specie di rivincita personale nei confronti di Siniscalco che negli ultimi tempi lo aveva scelto come bersaglio diretto. Nel momento in cui si apprestava a sedersi accanto al ministro dell'economia Siniscalco davanti ai rappresentanti del Fmi, Fazio ha appreso di non essere più la persona giusta sulla poltrona della più autorevole (o almeno quella che era stata la più autorevole) istituzione economica del paese, la Banca d'Italia. Un metodo mai visto prima.
La notizia del metodo scelto dal premier Berlusconi per dire a Fazio che anche il suo momento era giunto è stata data da fonti del Fondo monetario, che hanno anche confermato la caparbietà dello stesso governatore. Appresa la notizia, Fazio pare sia rimasto perfino indifferente e in ogni caso deciso a mantenere il programma dei suoi impegni. Nel frattempo era già saltato il ministro dell'economia ed era stato sostituito anch'egli in volo con Giulio Tremonti, nemico di antica data.
Paradosso nel paradosso, la presenza dei due proprio a Washington. Sarà quindi una vacanza da seperati in casa, dopo il duro scontro che li ha visti su sponde diverse dopo i vari crack finanziari italiani che sono stati, per certi aspetti, perfino più pesanti di quelli americani. Le idee di Tremonti e quelle di Fazio sui casi Cirio e Parmalat erano letteralmente opposte. Così pure sul ruolo della Banca d'Italia e sul modello di vigilanza dei mercati finanziari. Lo scontro tra Fazio e Tremonti si era consumato anche sui temi macroeconomici e sulle scelte di politica economica. Ora siamo al punto e a capo.
Dal punto di vista tecnico giuridico, la dichiarazione di ieri di Berlusconi non dovrebbe avere effetti immediati. Come è noto,infatti, l'unica istituzione che può ‟licenziare” il governatore della Banca d'Italia è il Consiglio superiore della banca stessa. Lo ha ricordato ieri anche Giovanardi, secondo il quale ‟la dichiarazione di Berlusconi su Fazio non ha alcun effetto giuridico”. Il governo, spieha Giovanardi, non ha alcun poter in questo senso. ‟Abbiamo passato gli ultimi mesi a ripetere che la Banca d'Italia è autonoma e indipendente dalla politica, questo non dobbiamo dimenticarlo”. Al ministro per i rapporti con il parlamento, detto questo, non resta che confermare tutta la stima nei confronti di Fazio.
Ora però si comincia già a pensare al dopo Fazio, in attesa dei passi formali sia del Consiglio superiore, sia dello stesso Fazio, che tra l'altro come è stato annunciato nei giorni scorsi, dovrebbe essere convocato dai pm di Roma che stanno indagando su eventuali reati legati all'Opa su Antonveneta. Per il dopo Fazio, ormai imminente, si pensa già a qualche nome. Il successore potrebbe anche essere un esterno alla banca. In pole position ci sarebbero Mario Monti, che è stato commissario alla concorrenza dell'Unione europea e Mario Draghi, ex direttore generale del Tesoro con una esperienza internazionale al Fondo monentario e attualmente alla Goldamn Sachs.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …