Paolo Andruccioli: Finanziaria. Tremonti cerca gli speculatori

27 Settembre 2005
Il governo tenta la carta del populismo e dei fuochi d'artificio. La finanziaria per il 2006 potrebbe infatti contenere misure con un immediato ritorno elettorale, ma con effetti negativi sui conti pubblici, nonostante gli avvertimenti di Fitch e Standard & Poor's sul rischio abbassamento del rating. Una delle misure che si profilano e che potrebbe essere annunciata anche stasera da Giulio Tremonti all'incontro con le parti sociali è un intervento sulle rendite finanziarie speculative. Si tratta di una proposta ispirata soprattutto da An. Altra proposta è il taglio degli stipendi dei parlamentari e dei politici intorno al 10%. Si parla anche di un possibile aumento delle pensioni minime a 600 euro al mese. È stato il ministro Alemanno, ieri, ad annunciare uno schema di questi interventi, con la precisazione (sempre a fini elettorali) che le rendite finanziarie dei risparmiatori non si toccheranno. Alemanno ha cioè spiegato che si tenta di mettere in atto una misura di tipo fiscale che colpisca essenzialmente chi investe per speculare sugli andamenti dei titoli azionari. In altri termini, sempre secondo il ministro, dovranno rimanere fuori dall'operazione tutti coloro che investono tramite fondi o libretti di risparmio postali.
Ieri il ministro dell'economia, di ritorno dagli Usa, ha avuto vari incontri a palazzo Chigi e a palazzo Grazioli per mettere a punto la finanziaria. E' molto probabile, da quello che si è riuscito a capire ieri, che il testo della manovra sarà molto scarno (forse ancora più sintetico di quello lasciato in eredità dall'ex ministro Siniscalco). È probabile cioè che si ripeta un copione già visto, con la finanziaria molto scarna e quasi di orientamento, quasi un secondo Dpef, che poi verrà però irrobustita sul filo di lana dell'approvazione (a dicembre) con un maxiemendamento omnibus. Tremonti pensa di inserire in quel maxiemendamento le misure più pesanti. Si riparla, per esempio di condoni fiscali. In particolare si parla di un concordato, di un concordato preventivo e della possibilità di estendere i condoni fiscali già realizzati anche all'anno 2003. Il concordato di massa sarebbe la misura preferita da An, che chiede anche misure a favore della famiglia e dei redditi più bassi.
Nei giorni scorsi è emersa anche l'ipotesi di un possibile aumento delle pensioni minime, cosa che sarebbe per ora confermata. In ogni caso, molti esponenti della maggioranza e soprattutto dell'ala legata ad An e all'Udc hanno detto che un intervento in negativo sulle pensioni non è stato mai messo in programma. Si era parlato - al contrario - di un anticipo della riforma delle pensioni che dovrebbe andare in vigore nel 2008.
Una delle cose certe è comunque quella più legata alla linea politica centrale di questo governo, ovvero alla riduzione delle tasse. Questa volta si tratta di tagliare l'Irap, la tassa sull'attività di impresa che finanzia, a livello delle singole Regioni. Nel piano di Siniscalco era previsto il taglio di un terzo dell'Irap, con un intervento da 2 miliardi nel 2006, 7,5 nel 2007, 5 miliardi nel 2008 e nel 2009. Un altro punto decisivo sarà quello relativo al costo del lavoro e ai cosiddetti oneri impropri. Il governo tenta insomma di venire incontro alle imprese che si aspettano appunto l'abbassamento delle tasse attraverso il taglio dell'Irap e il taglio del costo del lavoro. Anche in questo caso si tratta però di vedere che cosa ci sarà scritto nel testo molto sintetico che Tremonti illustrerà questa sera. Sempre dalle indiscrezioni che circolano si tratterebbe di poche linee guida che poi saranno approvato nel consiglio dei ministri di venerdì. In ballo ci sono anche misure specifiche a favore delle famiglie e novità sulla riscossione dei tributi. E' probabile per esempio che la riscossione dei contributi fiscali e previdenziali torni nelle mani direttamente dell'Agenzia delle entrate, mettendo così fine all'ananomali dell'affidamento a terzi di questo tipo di servizio essenziale.
Sindacati e imprese sono in attesa di conoscere direttamente dal ministro i contenuti della finanziaria. Sia la Cisl, sia la Cgil hanno per ora un atteggiamento molto critico, mentre la Uil invoca una redistribuzione dei redditi. La Confindustria critica la lentezza del governo, che si è perso nei meandri del caso Fazio. Siamo già in ritardo, ha detto ieri Montezemolo.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …