Guido Olimpio - Fiorenza Sarzanini: Piano per colpire Roma. Caccia ai complici

19 Settembre 2005
Uomini addestrati in Iraq potrebbero essere tornati in Europa per portare a termine la loro missione di morte. È questa l’ipotesi investigativa seguita dall’Antiterrorismo dopo aver analizzato la segnalazione arrivata dagli Stati Uniti su un progetto di attentato da compiere a Roma. Un piano ammesso dall’iracheno arrestato dai reparti speciali Usa due settimane fa a Ramadi, che nel suo covo custodiva fotografie satellitari di obiettivi della Capitale. Nelle immagini, scaricate da un sito Internet, sono evidenziati l’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino e quello dell’Urbe, la basilica di Santa Maria Maggiore e alcuni McDonald’s.

Progetto di attacco
Dell’informativa si è discusso la scorsa settimana durante il Comitato di analisi strategica del Viminale, poi sono cominciate le verifiche. Dopo aver potenziato la sorveglianza su tutti i possibili bersagli, polizia e servizi di intelligence stanno cercando riscontro alle dichiarazioni rilasciate agli americani dall’uomo catturato nella città sunnita e indicato nella segnalazione come ‟uno dei luogotenenti di Abu Musab Al Zarkawi”. Nel notam viene identificato con un nome falso: Abu Shiba. ‟Ho partecipato ad una riunione per organizzare una serie di attentati in Europa e in particolare in Italia”, avrebbe confessato l’iracheno e per questo è stata chiesta la trasmissione dei verbali di interrogatorio. Attraverso le ‟fonti” che si trovano nell’area e i contatti con gli 007 di Paesi collegati, si cerca di capire quando sia avvenuto l’incontro e soprattutto se l’uomo abbia indicato i nomi dei suoi complici. Ma si tenta anche di verificare eventuali sparizioni di persone ‟sospette” che nei mesi scorsi sono state in Italia e che potrebbero essere andate in Iraq proprio per addestrarsi e poi ricevere disposizioni operative.

Decreti di espulsione
Le verifiche si concentrano sulla documentazione acquisita durante il blitz compiuto da polizia e carabinieri pochi giorni dopo gli attacchi di Londra. In quell’occasione furono sottoposte a perquisizione quasi 300 persone e un altro centinaio è finito sotto controllo perché aveva collegamenti con i ‟sospetti”. Una decina saranno espulsi nei prossimi giorni con decreto firmato dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu perché ritenuti ‟pericolosi per la sicurezza nazionale”. Tra loro ci sarebbero alcuni islamici coinvolti nei mesi scorsi nell’inchiesta della Procura di Torino su una ‟cellula” costituita in Piemonte. Altri sarebbero stati indagati dai pubblici ministeri milanesi nell’ambito delle indagini sull’invio di kamikaze in Iraq. Nei loro confronti non sono state trovate prove sufficienti per ottenere che fossero processati, ma l’Antiterrorismo li inserisce comunque nella lista delle persone da rimpatriare nel timore che possano fornire appoggio logistico a gruppi terroristici o addirittura progettare personalmente azioni.

Addestramento dei kamikaze
Se Abu Shiba ha raccontato la verità, è presumibile che sia entrato in contatto con qualcuno che conosce il nostro Paese, che è in grado di indicare eventuali obiettivi. Stupisce che nell’elenco di fotografie ci sia, ad esempio, l’aeroporto dell’Urbe, un piccolo scalo per velivoli privati che si trova a ridosso del centro della città. Ma non appare inverosimile che sia stato ‟attenzionato” da un gruppo terrorista. ‟Non è casuale - si fa notare al Viminale - che nel decreto approvato dal governo siano state inserite norme più severe proprio sull’aviazione da diporto. Gli attentatori dell’11 settembre si erano addestrati al volo proprio in piccole strutture e la minaccia che arriva dal cielo continua ad essere ritenuta una delle più temibili, anche per quel che riguarda eventuali attacchi di tipo chimico”. Guido Olimpio Fiorenza Sarzanini allarmi e tensione Una valigia sospetta Evacuata in serata la stazione di Firenze Allarme bomba ieri sera nella stazione di Firenze Santa Maria Novella. Una valigia sospetta è stata trovata abbandonata lungo i binari e ha fatto subito scattare un piano di emergenza. Aveva delle scritte in arabo, quella valigia, e ed è per questo che sul posto sono subito arrivati gli artificieri per verificare che al suo interno non ci fosse nulla di pericoloso. Tutte le persone e i passeggeri che si trovavano nell’atrio sono state fatte allontanare. La valigia è stata fatta brillare. Conteneva abiti e stoffe. allarmi e tensione Un charter da Ibiza intercettato dai caccia Chiuso Ciampino Allarme bomba, nel pomeriggio di ieri, su un charter partito da Ibiza e diretto all’aeroporto di Ciampino. Una telefonata anonima a un ente di controllo del traffico aereo francese ha fatto scattare il sistema di difesa aerea nazionale: un F-16 dell’Aeronautica ha intercettato il velivolo e lo ha scortato fino allo scalo romano, che è stato chiuso temporaneamente al traffico. Le ispezioni sul charter hanno dato esito negativo. L’allarme è cessato poco prima delle 20, mezz’ora dopo lo scalo è stato riaperto.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …