Guido Olimpio: Al Qaeda. “Uccideremo l'ambasciatore egiziano"

12 Luglio 2005
Abu Musab Al Zarkawi dimostra, ancora una volta, di saper trovare obiettivi capaci di catturare l’attenzione coniugando ricatti e messaggi mediatici. Tenendo fede a quanto promesso, Al Qaeda nella terra dei due fiumi ha annunciato che ucciderà Ihab Al Sharif, l’ambasciatore egiziano in Iraq sequestrato pochi giorni fa. Per confermare la veridicità del comunicato, diffuso su Internet, gli estremisti lo hanno accompagnato da una foto dei documenti del diplomatico sequestrato. Nel messaggio, intitolato ‟Una spada affilata contro gli infedeli”, i terroristi sostengono che ‟la corte islamica di Al Qaeda in Iraq ha deciso di consegnare l’apostata, l’ambasciatore d’Egitto alleato di ebrei e cristiani, ai mujaheddin affinché lo uccidano”.Al Zarkawi, nell’intento di raccogliere consensi negli ambienti integralisti, attacca l’Egitto accusandolo di essere il regime ‟più crudele” nella caccia agli islamici, di detenere gli attivisti e di collaborare con lo spionaggio occidentale. ‟Il despota dell’Egitto (Mubarak, ndr) è il più grande degli infedeli. È stato il primo a servirli e la sua ultima novità è stata dare legittimità al governo apostata (sciita, ndr) in Iraq”. Una riaffermazione della strategia qaedista di colpire senza quartiere quei Paesi che stabiliscono pieni rapporti diplomatici con Bagdad.Nella sua furia propagandista Al Zarkawi, con un nastro audio diffuso nella serata di martedì, ha anche annunciato la nascita di un’unità speciale, la Brigata Omar, per colpire la maggioranza sciita e in particolare i rappresentanti della Organizzazione Badr, braccio paramilitare pro Iran e legato Al Consiglio sciita (Sciiri). Dopo poche ore, un commando qaedista ha eseguito la prima ‟sentenza” assassinando Rahim Amin, tenente colonnello di Badr. Sempre nel medesimo nastro, l’estremista giordano ha esortato le donne ad unirsi al suo movimento - ‟Dove siete in questa benedetta Jihad e cosa avete offerto alla nazione?” - ed ha rimproverato il suo ex maestro, lo sceicco giordano Maqdisi (liberato e riarrestato ad Amman) che lo aveva invitato a cessare l’uso di autobombe contro i civili e le azioni anti-sciite. Riassumendo, l’inizio della torrida estate irachena è marcato dai seguenti sviluppi: a) Un’intensificarsi delle operazioni delle ali più dure della guerriglia per sabotare ogni ipotesi di negoziato. b) Attacchi di Al Zarkawi contro il corpo diplomatico in Iraq. c) Campagna qaedista contro gli sciiti per spingerli a reagire e innescare il conflitto civile. d) Reclutamento di volontari e kamikaze in Europa e in Medio Oriente attraverso un network che ha in Arabia Saudita il ‟serbatoio” e in Siria un formidabile punto di passaggio.Paradossalmente la strategia degli oltranzisti se, da un lato rappresenta un ulteriore sfida alla coalizione sul piano militare, dall’altro ne potrebbe favorire il disegno politico. La linea settaria di Al Zarkawi, con omicidi indiscriminati, lo isola da vasti settori della società, lo trasforma in un pericoloso nemico anche per quei governi che, a parole, lo condannano ma finché fa danni in casa d’altri non toccano la sua rete. Ma oggi i seguaci di Al Zarkawi sembrano intenzionati ad agire nei paesi limitrofi all’Iraq.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …