Guido Olimpio: Bali. La strage nel filmato di un turista

04 Ottobre 2005
Questa volta i terroristi si sono affidati alla videocamera di un turista. E ne è venuto fuori un filmato agghiacciante. L’occhio elettronico segue un giovane con uno zainetto all’interno del ristorante Raja di Kuta, a Bali. L’uomo sembra vagare alla ricerca di qualcuno tra i tavolini. Fa ancora pochi passi. Poi l’esplosione, seguita da urla disperate. Incredibilmente il turista sopravvive e si allontana tenendo la videocamera accesa. Il filmato, ora nelle mani della polizia, è la prova più concreta di quanto è avvenuto sabato pomeriggio a Bali: una nuova strage compiuta da tre kamikaze. L’ultimo bilancio parla di 26 morti e 122 feriti (molti stranieri). Tra le vittime identificate 3 australiani e un giapponese. La polizia indonesiana ha precisato che l’attacco è stato portato da tre uomini-bomba, probabilmente indonesiani, che indossavano zainetti o fasce esplosive, rese più letali da chiodi. Dei kamikaze sono rimaste le teste e pochi brandelli. L’azione simultanea ha coinvolto due ristoranti sulla spiaggia di Jimbaran e un terzo locale a Kuta Beach, frequentati da turisti occidentali. È sicuro, affermano le autorità, che insieme ai tre kamikaze vi fossero altrettanti complici. Una circostanza che fa temere nuovi atti criminali a Bali, a Giakarta - dove è scattato l’allarme - e nelle Filippine. L’estensione dell’allerta è legata alla grande mobilità delle presunte menti degli attentati. Azhari bin Husin, detto ‟il demolitore”, e Noordin Mohamed Top, ‟l’uomo dei soldi”, entrambi membri della Jemaah Islamyah, fazione qaedista che sogna il Califfato. Azhari è un ingegnere di 48 anni, formatosi in Australia e laureatosi in Gran Bretagna, la cui specialità è la messa a punto di ordigni. Avrebbe preparato 6-7 tipi di bombe (anche per kamikaze), più un manuale di ‟ricette esplosive” che circola su Internet. Il suo complice Top, 35 anni, è un abile reclutatore. La coppia è accusata di aver pianificato la prima strage di Bali (12 ottobre 2002), l’attacco al Marriot Hotel di Jakarta (2003) e all’ambasciata d’Australia (2004). Per gli esperti, Azhari e Top nel 2003 sono entrati in contrasto con l’ala storica della Jemaah: i capi criticano i loro attacchi indiscriminati anche contro cittadini innocenti. La risposta dei due è stata la nascita di un gruppo scissionista che usa sistemi di lotta simili a quelli di Al Zarkawi in Iraq. Grazie a nuovi fondi, gli estremisti hanno organizzato gruppi su base locale, reclutando giovani con scarsa preparazione ai quali hanno fornito bombe e istruzioni. Evoluzione simile a quella di altre formazioni qaediste. Precedenti.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …