Guido Olimpio: Bombe a Londra. Le piste investigative

14 Luglio 2005
Scotland Yard ha diviso i suoi uomini in diverse squadre. Lavorano in modo separato, ognuna su una pista, ma sono pronte ad incrociare i dati. Il neoterrorismo qaedista ha dimostrato che non ha regole e, quando ci sono, tende a cambiarle, quindi è possibile la mimetizzazione.

La pista interna
È quella che inquieta di più cittadini e governo. L’attentato sarebbe opera di eurojihadisti inglesi d’origine asiatica o mediorientale. Sono cresciuti come sudditi di Sua Maestà, ma sono attratti dal radicalismo islamico. La loro età varia tra i 20 e i 37 anni, hanno spesso un lavoro e una vita normale. Formano cellule spontanee che agiscono senza un ordine o una fatwa (decreto religioso). Una minaccia confermata dall’ex capo di Scotland Yard Stevens: ‟Hanno agito terroristi nati in Gran Bretagna”. E ha aggiunto: ‟Ci sarebbero circa 3.000 britannici, o persone che comunque risiedono nel Paese, addestrati da Al Qaeda o con legami con quella rete terroristica”. Non meno grave la rivelazione del ‟Sunday Times” che cita un rapporto segreto del governo in base al quale le formazioni qaediste sono impegnate da anni in una attività di reclutamento. Ma non nelle moschee oltranziste, bensì all’interno delle scuole, delle università e della classe media britannica. La crema della gioventù. In piena intifada abbiamo incontrato la vedova di Yeyha Ayyash, il padre dei kamikaze palestinesi, e lei, con grande candore ci ha spiegato: ‟Mio marito cercava studenti in ingegneria e chimica, voleva i laureati, persone ben istruite che potessero preparare bombe sempre più sofisticate”. Nel rapporto inglese si precisa che a fianco degli ‟educati” ci sono i ‟marginali”, ossia piccoli criminali, con poca istruzione, ma per questo facilmente recuperabili a una causa politica.

La pista siriana
Siamo stati tra i primi, nelle ore successive all’attacco, a indicare tra i sospetti Mustafa Nasr Setmariam, alias Abu Musab Al Suri. Siriano, con la nazionalità spagnola (e forse britannica), 47 anni, ideologo estremista, ha vissuto per anni a Londra dove pubblicava la rivista dei mujaheddin algerini Al Ansar. Per gli spagnoli è uno dei cervelli della strage di Madrid, mentre per gli americani - che hanno messo su di lui una taglia di 5 milioni di dollari - è vicino ad Al Zarkawi. Potrebbe essere l’anello di congiunzione tra gruppi nordafricani (come il Gicm marocchino) ed estremisti locali. Oppure, ha riorganizzato i terroristi superstiti dell’operazione spagnola per punire l’Inghilterra. Secondo gli 007 di Madrid Setmariam stava pianificando un attacco a Londra.

La pista qaedista
Da alcuni mesi, estremisti vicini al qaedismo hanno lasciato il Sud dell’Europa (Francia, Italia, Spagna) in direzione della Gran Bretagna. Tra loro vi potrebbe essere un commando itinerante, composto da una dozzina di elementi, che ha agito in base a ordini di personaggi non lontani, fisicamente, da Osama bin Laden. Questa ipotesi non esclude un appoggio logistico locale. Una variante è quella di un team arrivato dall’area balcanica (Bulgaria, Slovacchia, Albania). La rivista Time aggiunge un’altra informazione attribuendola all’intelligence italiana: l’esplosivo sarebbe stato fornito dal gruppo di Al Zarkawi. Sempre il magazine sostiene che venerdì la polizia avrebbe bloccato all’aeroporto di Stansted un pachistano in possesso di una cartina del metrò londinese con alcuni cerchietti.

La pista marocchina
È legata a quella di Setmariam e riporta al massacro di Atocha dell’11 settembre. Sono tanti i collegamenti tra il gruppo che ha agito a Madrid e Londra. Come la misteriosa telefonata fatta dai terroristi barricati a Leganes a un certo Ben Salawi a Londra, i molti viaggi degli estremisti e la presenza di figure di spicco del Gruppo islamico marocchino combattente in Gran Bretagna, a partire dal suo cofondatore Mohamed Guerbouzi. Inoltre, a Londra è detenuto Mohamed Almallah Dabas, siriano coinvolto nell’attentato in Spagna.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …