Guido Olimpio: “Dall'Italia già tre kamikaze”. Gli 007 rilanciano l'allarme

20 Luglio 2005
Temendo di essere colpita, l’Italia rilancia l’allarme kamikaze. Giovedì il Sismi ha segnalato la possibilità di azioni terroristiche nel nostro Paese: le cellule - secondo la relazione trasmessa al Parlamento - potrebbero muovere in qualsiasi momento. Ieri i nostri 007 hanno ricordato come almeno tre attentatori suicidi fattisi saltare per aria in Iraq provenissero dall’Italia. Un dato investigativo per nulla inedito. Un’inchiesta, svolta in collaborazione con altri Paesi, aveva segnalato la presenza di almeno 5 uomini-bomba reclutati lungo la Penisola. L’allerta continua. Se da una parte può sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi reali, dall’altra c’è da chiedersi se sia veramente produttiva. Le stragi di Madrid e Londra costituiscono già con i loro morti la prova che il terrorismo qaedista ha deciso di insanguinare l’Europa. Tra i kamikaze ‟italiani” il caso più noto è quello di Abu Farid Al Masri, ritenuto il terrorista responsabile dell’attentato contro la sede Onu a Bagdad nell’agosto 2003. In un cd rom attribuito all’organizzazione di Abu Musab Al Zarkawi - e già pubblicato nei mesi scorsi - viene ricostruita la storia del militante. Egiziano, si è fatto un nome giocando ad hockey su prato in Italia. Poi è tornato in patria - si legge nel documento propagandistico - partecipando all’uccisione di esponenti della comunità copta. L’ultima missione è stata invece in Iraq. Il nome di Abu Farid si aggiunge a quello di altri estremisti reclutati in Italia e nel resto d’Europa per andare a combattere e morire in Iraq. Sempre nel corso delle indagini sono emersi altri nomi, anche se non vi è la certezza che abbiano fatto realmente gli attentatori suicidi. Tra questi: Kamal Morchidi, un giovane marocchino che ha studiato a Varese e Milano passando poi nelle file di una fazione integralista; Fadhal Nassim, 26 anni, tunisino, morto vicino alla sede delle Nazioni Unite; Lofti Rihani, 26 anni, dilaniato da una bomba davanti all’Hotel Rashid. L’intelligence fa quindi un bilancio degli attentati suicidi sul territorio iracheno. Tra il giugno 2003 e il giugno 2005 300 kamikaze di origine straniera avrebbero compiuto ‟operazioni sacrificali”. Ben 165 sono sauditi (il 55 per cento del totale), 38 siriani, 16 kuwaitiani, 14 giordani, 11 libici. Dalla Francia ne sono partiti invece tre, dalla Spagna, dalla Danimarca e dalla Gran Bretagna solo uno. In realtà Scotland Yard sospetta che il numero degli ‟inglesi” sia più alto. Sulla possibilità di attacchi contro l’Italia è interessante citare l’intervento di un personaggio famoso negli ambienti integralisti, il saudita Abu Abd Al Aziz, alias ‟Barbarossa”. Dopo aver combattuto in Bosnia, dove ha conosciuto molti mujaheddin trasferitisi poi nel Nord Italia, ‟Barbarossa” è tornato in Arabia Saudita e, ogni tanto, pubblica testi sulla strategia qaedista. In un articolo comparso il 7 luglio, l’estremista spiega che l’obiettivo è dividere gli alleati europei dagli Stati Uniti ed esercitare pressioni sulle opinioni pubbliche. Gli attentati nel Vecchio Continente servono a questo, è il ‟sentiero spagnolo” che segue una serie di passi: avvertimenti ripetuti, attacchi in Iraq contro il contingente (Nassiriya), nuove minacce, attentato. E dunque, in questo quadro operativo, l’Italia può essere il prossimo obiettivo. È questo tipo di ‟propaganda” che leggono gli ambienti più oltranzisti e non serve ricevere un ordine specifico perché qualcuno pensi di attuare la sua vendetta nei confronti dell’Italia. Del resto, il messaggio di ‟Barbarossa” è in linea con gli ultimi discorsi di Osama Bin Laden che ha indicato l’Italia tra i ‟nemici”. Lofti Rihani, 26 anni, è uno dei presunti kamikaze reclutati in Italia e che poi avrebbero agito in Iraq. Lofti Rihani si sarebbe fatto esplodere davanti all’Hotel Rashid il 26 ottobre 2003 Kamal Morchidi, un giovane marocchino che ha studiato a Varese e Milano passando poi nelle file di una fazione integralista. Anche il suo nome è emerso nel corso delle indagini sugli estremisti islamici reclutati Sarebbe stato reclutato in Europa anche Fadhal Nassim, 26 anni, di origine tunisina, presunto kamikaze: si sarebbe fatto saltare in aria vicino alla sede dell’Onu a Bagdad.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …