Guido Olimpio: Per gli Usa il vice Zarqawi è morto a Bagdad

29 Settembre 2005
Alla nuova strage in Iraq - dieci vittime per un kamikaze - il comando americano risponde con l’annuncio di un colpo pesante: ‟Abbiamo ucciso il numero due di Al Zarkawi, Abdullah Abu Azzam, responsabile della morte di centinaia di persone”. L’eliminazione, eseguita con un’azione congiunta di truppe Usa e irachene, sarebbe stata resa possibile dalla soffiata di un cittadino. Il terrorista compariva infatti in una lista di 29 super-ricercati e sulla sua testa c’era una taglia di 50 mila dollari. Ma dopo qualche ora, con un comunicato firmato da Abu Maysara Al Iraqi, sigla usata per autenticare i documenti di Al Qaeda in Iraq, l’organizzazione provava a parare il colpo. Abu Azzam ‟non era il numero due e la sua morte non è stata confermata”, ha scritto l’ufficio stampa qaedista. Poi una precisazione. Il mujaheddin ‟era uno dei tanti soldati di Al Qaeda ed era il capo di un battaglione operante a Bagdad”. Una mezza smentita e una mezza conferma. Fonti indipendenti hanno osservato che la particolare struttura di ‟Al Qaeda nella terra dei due fiumi”, divisa in cellule locali, permette alla formazione di incassare le eventuali perdite. E l’esperienza insegna che i seguaci di Al Zarkawi sono in grado di sostituire rapidamente gli ‟emiri” caduti in battaglia. Quanto all’identità dell’estremista bisogna ricordare che qualche mese fa, quando si diffusero voci sul possibile ferimento dello stesso Al Zarkawi, un certo Abu Azzam venne indicato quale possibile successore. Un recente studio dell’intelligence statunitense ha sostenuto che Abu Musab Al Zarqawi dispone oggi di oltre diecimila mujaheddin, essendo riuscito a raccogliere sotto la sua bandiera nera combattenti di altre organizzazioni sunnite. Uno spostamento per sopravvivere alle ripetute offensive Usa e per essere integrati in un disegno che oggi riguarda l’Iraq ma domani è destinato ad ampliarsi all’intera regione. Un documento pubblicato a firma del saudita Abu Abdallah Ahmad Al Imran e rivelato dall’esperto israeliano Reuven Paz glorifica Abu Musab come leader della ‟nuova Al Qaeda”. L’autore, dopo aver citato appena una volta Osama, definisce Al Zarkawi ‟l’emiro di Al Qaeda in tutto il Medio Oriente e il Nord Africa”. Per gli integralisti quanto sta avvenendo in Iraq è la prova della capacità militare di Al Zarqawi, che - sottolinea l’autore - ha preparato con grande lungimiranza e accortezza il piano. La campagna in atto è solo il primo passo però verso una estensione del conflitto. ‟Al Qaeda in Iraq - scrive ancora il saudita - rappresenta la nascita di un’altra Al Qaeda che esporterà la Jihad in tutto il mondo come ha fatto Al Qaeda-madre in Afghanistan. Al Zarkawi ha tali doti che nessuna mente può immaginare”.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …