Guido Olimpo: Terremoto in Pakistan. Al Qaeda cerca di cavalcare la “crisi”

24 Ottobre 2005
L’appello video di Ayman Al Zawahiri affinché i musulmani aiutino i terremotati del Pakistan segnala la volontà dei qaedisti di sfruttare la catastrofe umanitaria. ‟Siamo consapevoli che il regime di Musharraf è un agente degli Stati Uniti”, ha osservato il braccio destro di Osama, ma questo non deve fermare la solidarietà islamica. L’intervento di Al Zawahiri è chiaramente legato alle difficoltà e ai ritardi dei soccorsi. Le autorità pachistane sono state sommerse dalle accuse della popolazione colpita dal sisma: gli aiuti sono arrivati in ritardo e con il contagocce. Ben più capaci e tempestivi invece gli interventi delle associazioni islamiche e dei movimenti integralisti che agiscono nella regione. Spesso l’unico conforto ai civili è venuto da formazioni estremiste, alcune vicine alle posizioni di Osama. Una capacità di intervento, una prova di essere vicino ai più deboli dimostrata in passato da molti movimenti islamici in Medio Oriente. Dunque il video di Al Zawahiri rappresenta un nuovo tentativo di cavalcare una ‟crisi” in corso, appoggiando quanto già sta avvenendo sul terreno. Un modo per catturare consensi e solidarietà rispondendo - in modo indiretto - a chi considera Al Qaeda una organizzazione stragista. L’area colpita dal sisma è del resto un serbatoio di mujaheddin e un buon nascondiglio. Qualcuno ha persino ipotizzato che il terremoto possa aver danneggiato e colpito le strutture rimaste di Al Qaeda: dai campi d’addestramento fino al possibile rifugio di Bin Laden. Infine un particolare importante. Ancora una volta il messaggio video è di Al Zawahiri. Osama - se è ancora in vita - rimane una fantasma imprendibile.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …