Guido Olimpio - Paolo Biondani: La Spagna sulle tracce dei voli segreti della Cia

17 Novembre 2005
Si allargano le indagini sulle ‟prigioni volanti” della Cia, speciali jet usati per trasferire prigionieri qaedisti in penitenziari segreti in Medio Oriente o nell'Est Europa. Dopo le inchieste in Italia e in Germania, è ora la volta di Madrid. Un giudice istruttore dell'Audiencia nacional verificherà se i velivoli della Cia siano transitati per l'aeroporto di Palma di Maiorca. Questo almeno è quello che ha promesso il ministro dell'Interno José Antonio Alonso affermando che se fossero accertati i passaggi, si tratterebbe di ‘fatti intollerabili e gravissimi”. Di tono opposto le dichiarazioni del responsabile della Difesa José Bono: ‟Non abbiamo prove e non sono disposto a mettere un governo alleato e amico in difficoltà solo sulla base di supposizioni e voci”. In realtà la storia è basata su qualcosa di più concreto. In seguito a rivelazioni di stampa e a denunce di cittadini, gli 007 spagnoli della Cni hanno accertato 10 passaggi di jet noleggiati o di proprietà dell'intelligence statunitense. Gli americani hanno usato Gulfstream e Boeing 737, aerei impiegati in missioni segrete. Tra queste, quella che ha avuto come vittima e protagonista l'imam egiziano Abu Omar, indagato per terrorismo. Rapito a Milano il 17 febbraio 2003 da un team della Cia, è stato condotto prima alla base aerea di Aviano e poi con un velivolo ‘ombra” verso Ramstein (Germania). Da qui è stato trasferito al Cairo, dove è stato confinato in un carcere di massima sicurezza. Il jet usato sulla rotta Ramstein-Cairo portava la matricola N85VM ed era un Gulfstream di proprietà della squadra di baseball dei ‟Red Sox”. Bene, lo stesso ‟executive” (arredato in modo lussuoso) è stato segnalato non meno di 4 volte in Spagna. Il 737, invece, aveva avuto come precedente ‟ospite” il cittadino tedesco d'origine egiziana Khaled El Masri, prelevato in Macedonia e finito in una prigione in Afghanistan (sei mesi dopo è stato rilasciato in Albania). Caso su cui indagano i pm tedeschi. Durante le soste a Maiorca equipaggi e agenti segreti hanno alloggiato in hotel di lusso lasciando tracce evidenti del loro passaggio. Un comportamento analogo a quello dei ventidue 007 Cia che hanno partecipato al sequestro di Abu Omar e sono attualmente ricercati in base a un ordine di arresto chiesto dai procuratori aggiunti Armando Spataro e Ferdinando Pomarici. Secondo alcune fonti - smentite da altre - i nomi di 4 o 5 agenti transitati per la Spagna sarebbero identici a quelli dei loro colleghi smascherati dalla Digos a Milano. Ma non si può escludere che si tratti di una copertura. Almeno 18 identità riportano a indirizzi della Virginia, non lontano dalla sede della Cia a Langley. Ieri il quotidiano ‟El País” ha rivelato che i servizi segreti iberici avevano chiesto alla Cia, prima dell'estate, di non usare scali spagnoli. E da Langley la risposta fu netta: non c'è alcun legame con i dieci voli da voi individuati.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …