Paolo Andruccioli: E in regalo arriva l'Ici

17 Novembre 2005
Il dipartimento delle politiche fiscali del Ministero delle finanze non è in grado di quantificare gli effetti dell'esenzione del pagamento dell'Ici per gli immobili della Chiesa cattolica, delle altre religioni e degli enti non profit. Il calcolo è complesso per vari motivi (coinvolge infatti più di ottomila amministrazioni) e saranno i Comuni stessi - gli enti che ne subiranno le conseguenze dirette in termini di cassa - a produrre la documentazione più precisa. Anche perché il provvedimento in discussione riguarda anche il passato e quindi i contenziosi fiscali. In ogni caso la decisione di estendere anche alle altre religioni, oltre quella cattolica (e fatta eccezione per quella islamica) l'esenzione della tassa comunale sugli immobili anche di uso commerciale sta provocando un altro terremoto politico. Ieri il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, ha detto di essere d'accordo con il ministro dell'economia Tremonti: ‟Non ci saranno minori entrate per il bilancio dello Stato”, ha detto Canzio. Il Ragioniere ha spiegato che quella in discussione è una norma puramente ‟interpretativa” che non dovrebbe comportare minori entrate. ‟Non dovrebbero esserci problemi”, conclude Canzio, che in ogni caso preferisce utilizzare un condizionale problematico. La sua dichiarazione si può leggere infatti da due punti di vista: non dovrebbero esserci problemi, ma potrebbero anche essercene.
La Cgil, con una dichiarazione del responsabile economico, Beniamino Lapadula, non è per nulla soddisfatta delle parole di Canzio. ‟Assoluta mancanza di plausibilità delle giustificazioni addotte”, dice la Cgil. La norma, è sempre la spiegazione della Cgil, avrà invece effetti molto pesanti su tutti quei comuni che hanno preteso e ottenuto il pagamento dell'Ici sugli immobili di proprietà di enti ecclesiastici. Insomma, a farne le spese, sarà ancora una volta la finanza locale.
Molte critiche arrivano anche da un nutrito stuolo di parlamentari dell'opposizione. Per il senatore diessino, Lanfranco Turci se la sola esenzione dell'Ici per la Chiesa valeva intorno ai 300 milioni di euro a quanto arriveremo con l'estensione? Per Giorgio Benvenuto, deputato Ds della commissione finanze, si tratta di una sorta di sanatoria perché alcuni enti ecclesiastici hanno pagato, altri no. ‟Non vorrei - dice Benvenuto - che con l'intento di aiutare la Chiesa, alla fine si arrivi a proporre anche l'abolizione dell'Iva per queste attività”.
Molto preoccupato anche uno dei diretti interessati, Marco Causi, assessore al bilancio del Comune di Roma. ‟Gli uffici competenti - spiega l'assessore - stanno completando l'esame dei dati, ma posso fin da ora anticipare che sulla base della ricognizione dei valori catastali relativi agli immobili in questione, si tratterà di una perdita di gettito compresa tra i 50 e i 60 milioni all'anno, cui corrispondono accertamenti di cassa tra i 15 e i 20 milioni”. Causi spiega anche che non c'è da stupirsi di queste cifre perché l'estenzione dell'esenzione del pagamento dell'Ici agevolerà molti soggetti, tra cui le Fondazioni ex bancarie, che in gran parte hanno corrisposto da sempre l'imposta. E' futile quindi la discussione che si è sviluppata: la perdita c'è ed è rilevante.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …