Paolo Andruccioli: Ecco la devolution dei condoni

12 Dicembre 2005
Il governo rilancia i condoni e condanna i condoni. Quella che avete appena letto è un tipico esempio di contraddizione. Ma solo in apparenza. Ieri, infatti, la commissione bilancio della Camera ha dato il via libera al concordato fiscale degli enti locali - dalle regioni ai comuni - sulla base di un emendamento presentato dalla relatrice della finanziaria, Daniela Santanchè di Alleanza nazionale. E proprio mentre la relatrice presentava l'emendamento, il ministero dell'economia faceva sapere di essere contrario. Il viceministro Giuseppe Vegas lo ha anche esplicitato. Il governo - ha detto Vegas intervenendo in commissione bilancio - è contrario al concordato preventivo per gli enti locali. Ma visto che l'emendamento è passato anche contro il parere di Vegas, allora sarebbe giusto dire che ieri il governo è stato battuto. In realtà la notizia si può anche leggere in un altro modo: il primo atto della devolution è l'estensione del condono fiscale a livello dei tributi locali. Ma Vegas continua a smentire e fa capire che in sede di chiusura della finanziaria potrebbero esserci delle correzioni e delle cancellazioni. Lo capiremo presto, visto che per martedì è prevista la presentazione del nuovo maxiemendamento che dovrebbe raccogliere i provvedimenti di sostanza della manovra finanziaria per il 2006. Ieri, comunque, nonostante la presa di distanza di Vegas, tutto lo schieramento di centro-destra ha votato a favore della Santanchè, che è quindi riuscita a far passare il suo emendamento, mentre il viceministro è stato costretto a votare no insieme alle opposizioni. Tutti i partiti dell'Unione hanno da sempre detto no alle varie forme di condoni fiscali e ora si oppongono al concordato preventivo degli enti locali, così come hanno detto sempre no alla politica del condonismo di Tremonti, politica che ha fatto lievitare la già alta evasione fiscale. Laura Pennacchi, deputata dei Ds, si è divertira a fare il conto dei condoni: siamo alla diciannovesima edizione.
Mauro Agostini (ds) sostiene che la norma - se dovesse essere confermata - non farà altro che contribuire a sfasciare il sistema dei tributi locali, sviluppando l'evasione fiscale anche a livello locale. L'effetto del concordato fiscale preventivo, spiegano i parlamentari dell'Unione che hanno votato contro, contribuirà a ridurre il gettito fiscale, non ad aumentarlo. ‟Cambia il nome, ma non la sostanza - è il commento di Giorgio Benvenuto, esponente dell'Unione e grande esperto di politiche fiscali - è scandalosa questa mossa `spintanea' del governo per far passare un'altra forma di condono fiscale, dopo che si era spergiurato sulla fine della stagione dei condoni”.
In questo caso si tratta di un condono fiscale mascherato dei tributi locali. Non si parla quindi delle tasse sui redditi delle persone fisiche, ma delle tasse che pagano, sempre a livello locale, le imprese, i professionisti, i commercianti. La misura avrà una validità di due anni e riguarderà quindi accordi tra le società e le varie amministrazioni locali. Nello stesso tempo, sempre all'interno della finanziaria, è previsto anche il blocco delle addizionali regionali sull'Ire e l'Irap, che avranno una proroga fino al 31 dicembre 2006. La norma viene prevista da un emendamento presentato da Antonio Verro di Forza Italia, che lo spiega così: ‟Mentre il governo prosegue la riduzione fiscale, era assurdo fare andare le Regioni nella direzione opposta”. Contemporaneamente il governo decide di stringere ulteriormente i rubinetti della spesa per gli enti locali.
Intanto, oltre alle questioni fiscali, ci sono altri temi della finanziaria che tengono alta la tensione tra lo schieramento di governo e le opposizioni. Il ministro dell'economia Giulio Tremonti, ha per esempio deciso di tagliare del 10% lo stipendio dei sindaci. Si tratta - dicono Michele Ventura e Paola Manzini dei Ds - di una vera e propria vendetta di Tremonti nei confronti dei sindaci. Il ministro, dicono i due parlamentari, si è infatti guardato bene, per risparmiare, di tagliare gli stipendi dei ministri. I parlamentari di opposizione avevano anche proposto di ridurre le indennità degli stessi parlamentari, oltre che dei ministri, senza toccare gli stipendi dei sindaci. In questo caso il viceministro Vegas non si è schierato con l'opposizione (come nel caso del concordato fiscale) e ha bloccato gli emendamenti che andavano in questa direzione.
Altro elemento di polemica e di scontro riguarda il tentativo del governo di far assumere circa 600 collaboratori del centro-destra come funzionari del ministero, scavalcando qualsiasi tipo di concorso pubblico. La denuncia era stata lanciata qualche giorno fa da alcuni parlamentari, tra cui Giorgio Benvenuto e ieri è stata rilanciata da Franco Bassanini, che ha denuciato un emendamento del governo con cui si inquadrano nei ruoli dirigenti dello Stato circa 600 persone, nessuna delle quali ha superato il concorso pubblico previsto dall'articolo 97 della Costituzione. Bassainini ha precisato che si tratterebbe dei capi delle segreterie e dei segretari particolari di ministri e sottosegretari e di molti estranei all'amministrazione che comunque hanno avuto incarichi temporanei di direzione ai sensi del comma 6 dell'articolo 19 del testo unico. Anche su questo argomento interviene Vegas. Si tratta solo di ‟scandalismo”. Intanto rispunta anche la pornotax: si applica sul materiale pornografico con un'aliquota fissata al 20%.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …