Guido Olimpio: L’attentato di Londra costò mille euro

09 Gennaio 2006
I contabili di Al Qaeda badano alle spese e i loro compagni sono addestrati a vivere in modo parsimonioso. Dunque non sorprende che il costo degli attentati, nel corso del tempo, sia progressivamente sceso. La polizia britannica ha rivelato che i quattro kamikaze responsabili della strage nel metrò il 7 luglio a Londra hanno speso poco meno di 1000 euro per mettere insieme gli ingredienti delle bombe. A gestire la cassa è stato Siddique Khan, mente operativa dell’operazione londinese. Sarebbe stato il giovane anglo-pachistano a finanziare gli acquisti degli altri complici con un budget contenuto. Hanno fabbricato le bombe nel bagno di casa, si sono mossi con una sola auto e infine hanno usato il metrò: movimenti che hanno ridotto al minimo i costi della logistica. Il dato non sorprende in quanto conferma una tendenza stabile nelle spese qaediste con gli estremisti capaci di compiere una strage senza disporre di grandi risorse. Una scelta dettata sia dalla riduzione dei finanziamenti esterni (a causa dei controlli) sia perché le armi usate sono «economiche». Guardiamo al passato. Il primo attacco alle Torri Gemelle (febbraio ‘93) è stato portato a termine con un costo di circa 500 dollari assorbiti dal noleggio del furgoncino e dal reperimento del materiale per l’ordigno. Parte del denaro veniva dal traffico di abbigliamento contraffatto. Nel 1998, i qaedisti colpiscono due ambasciate americane in Africa. Un’azione spettacolare, perché prevede mosse simultanee in due Paesi (Tanzania e Kenya), schieramento di un buon numero di mujaheddin, creazione di una società di pesca a fare da copertura. Totale: 50 mila dollari. Il budget sale per il massacro delle Torri Gemelle. Tra i 500 mila e il milione di dollari. I 19 del commando devono vivere negli Usa, sono costretti a fare diverse ricognizioni viaggiando sempre in prima classe, frequentano scuole di volo. Ma anche qui i terroristi sono stati bravi economi. Prima della missione, restituiscono alla cassa quasi 400 mila dollari non spesi. Gli attentatori di Madrid scelgono un’altra strada. Comprano l’esplosivo con una partita di droga marocchina. Appena 11 mila euro per 200 vittime. Il loro bilancio, però, non è ridotto: avevano quasi un milione di euro in contante e sostanze stupefacenti. E in Italia? Se un gruppo di fuoco volesse organizzare un attentato potrebbe comprare un chilogrammo di plastico con appena 1.700 euro. La «merce» è disponibile a Milano come a Torino in qualsiasi momento.

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …