Paolo Andruccioli: Azienda Italia, crescono spese e debito

07 Aprile 2006
Ecco la trimestrale di cassa. Dopo i giorni dell'attesa e delle polemiche sui ritardi, il documento del governo conferma la fotografia disastrosa dei conti pubblici. Tutti gli indicatori preoccupano, mentre il ministro dell'economia Tremonti (che ha dovuto vedersela con l'eredità di Siniscalco) tratta i decimali come bruscolini. Veniamo dunque ai dati: dopo la crescita zero del 2005, il Pil si muove leggermente (1,3% nel 2006). Il rapporto tra deficit e pil che nel 2004 aveva già sforato i parametri di Maastricht (3,4%), si attesta al 4,1% nel 2005 e dovrebbe abbassarsi alla fine del 2006 (3,8%). Ma i dati forse più preoccupanti riguardano la crescita del fabbisogno e l'erosione dell'avanzo primario. Anche le spese correnti crescono, nonostante la strombazzata sui tagli: l'epoca del governo liberista di Silvio Berlusconi sarà ricordata come un dei periodi in cui le spese sono cresciute di più e senza controllo. Per il 2005 l'aumento delle spese correnti è stato del 2,8%. Ma il dato più soprendente riguarda l'anno in corso. Il ministro Tremonti fa sapere fa sapere che le spese correnti cresceranno del 5,1%. Il governo spiega che questo incremento dipende soprattutto dall'aumento delle uscite per gli stipendi dei lavoratori pubblici, motivazione che comunque non regge, visto che sono in crescita anche molte altre spese ‟elettorali”.
La Cgil va all'attacco. Secondo Beniamino Lapadula, questa volta non si tratta solo di trucchi contabili. Si tratta piuttosto di una vera manomissione dei conti ‟pari a quella sui proventi da vendite immobiliari (6 miliardi di euro) iscritte truffaldinamente in bilancio e poi cancellate su esplicita richiesta del Fondo monetario internazionale”. Ma il vero ‟taroccamento” dei conti riguarda, sempre secondo Lapadula, il pubblico impiego e dietro questo giochetto si nasconderebbe così un fabbisogno del settore pubblico pari a 73,3% miliardi di euro, con un rapporto tra debito e pil al 108%.
Flop del governo anche sulle politiche fiscali e sulle lotterie, con una pressione fiscale che rimane al 40,6% del Pil. ‟Per questo stupisce la soddisfazione del governo - commenta Cesare Damiano dei Ds - è come se dicessero di essere soddisfatti dell'attestazione del fallimento della politica economica degli ultimi cinque anni”. Damiano spiega che aver consentito la crescita del debito in questo modo significa aver annullato i sacrifici fatti dal paese e dai cittadini per il risanemento finanziario degli anni scorsi. E anche il deficit, nonostante i vari aggiustamenti, continua ad essere tra i più alti in Europa.
La verità, dice Pier Luigi Bersani, è che i conti sono davvero fuori controllo. ‟La finanza pubblica - spiega l'esponente dei Ds - è uscita dai binari, il debito torna a crescere e i mercati cominciano a farcela pagare”. Questo è il messaggio della trimestrale di cassa, nonostante i vari abbellimenti introdotti dal ministro Tremonti. Bersani dice quindi di essere preoccupato non solo per la situazione attuale, ma anche per il prossimo futuro. ‟Chi governerà - dice - dovrà nello stesso tempo far ripartire la crescita, riequilibrare i redditi e mettere sotto controllo la finanza pubblica. Un compito non da poco”. Anche per Enrico Letta, responsabile economico della Margherita, ‟i dati smentiscono le parole traquillizzanti di Berlusconi”. Letta si spinge ancora più in là nel paradosso sostenendo che sarebbe stato meglio che Berlusconi e Tremonti esultassero di fronte ai dati della trimestrale. E invece il loro basso tono e la loro espressione formale di soddisfazione non sono altro che la conferma del disastro. Se la trimestrale fosse stata in regola, ci sarebbero stati meno problemi per il prossimo governo. Commento di Sandro Bondi, forzitaliota: ‟La trimestrale dimostra che abbiamo imboccato la strada giusta”. Contento lui.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …