Guido Olimpio: Zawahiri e il mullah Omar onorano Zarqawi

12 Giugno 2006
Al Qaeda riempie il vuoto lasciato da Al Zarqawi con un’offensiva mediatica. A distanza di poche ore il mullah Omar, capo dei talebani, e Ayman Al Zawahiri, ideologo dell’organizzazione, hanno lanciato messaggi ai mujaheddin. Il primo, come si dice in gergo, era ‟sulla notizia”. E infatti in un comunicato ha onorato la memoria del leader affermando che la sua morte non indebolirà la resistenza contro ‟le forze crociate” e che ‟qualsiasi giovane può diventare come lui”. In ritardo, invece, Al Zawahiri. In un video fatto arrivare ad Al Jazira il numero due di Al Qaeda non fa riferimenti diretti all’eliminazione di Al Zarqawi e lo saluta così: ‟Allah benedica il Profeta dell’Islam in Iraq, l’eroe paziente dell’Islam, il mujahed Abu Musab”. La circostanza non deve sorprendere, in quanto la capacità di intervento da parte dei vertici qaedisti è ridotta: hanno bisogno dalle 2 alle 6 settimane per consegnare una videocassetta. Ci sono regole di sicurezza da rispettare, il video viene portato da una rete di corrieri e i due ‟emiri” spesso non sanno quando la loro dichiarazione verrà trasmessa al mondo. Questo non esclude che nei prossimi giorni possa arrivare una celebrazione funebre per ricordare colui che ha gettato le basi del movimento in Iraq. Infatti è quello che sottolinea il mullah Omar dalla clandestinità: ‟Al Zarqawi ha raggiunto il suo obiettivo di creare una forte resistenza contro gli americani...Ha lasciato dietro di sè migliaia di giovani che accresceranno la resistenza. Io e tutti i musulmani della resistenza proviamo dolore per il martirio”. Al Zawahiri, nel sesto video di quest’anno e della durata di 17 minuti, è apparso con il ‟costume di scena”. Turbante bianco, sfondo nero, mitra alla parete. I temi sono quelli di questi mesi. Il dottore egiziano è di nuovo tornato sulla questione palestinese invitando la popolazione dei territori a respingere la proposta di referendum fatta da Abu Mazen. Una consultazione - prevista per il 31 luglio - con la quale i palestinesi devono esprimersi sulla proposta di accettare uno stato entro i confini del 1967 (quindi solo in Cisgiordania e Gaza) con Gerusalemme est capitale. Per Al Zawahiri non c’è spazio ‟per alcun compromesso”. Al Zawahiri, dopo aver denunciato i ‟piani sionisti nel Darfur”, è intervenuto nella sfida che oppone in Egitto i giudici al regime. Al Zawahiri ha denunciato il potere che ‟falsifica le elezioni” e bacchettato i magistrati che hanno ‟accettato le leggi laiche”. Il ritornello è il solito: non si collabora con le autorità, non si accetta qualsiasi processo democratico, non c’è spazio per il negoziato. Per i qaedisti esiste solo la lotta armata. Proprio come ha fatto il figlio ribelle Abu Musab Al Zarqawi. .

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …