Guido Olimpio: Il sì di Osama ai massacri indiscriminati

30 Giugno 2006
Osama Bin Laden riafferma la sua preminenza gerarchica su ‟Al Qaeda nella terra dei due fiumi” ma - e qui sta la sorpresa - ne approva i massacri indiscriminati. Nel messaggio audio per commemorare ‟il più grande dei cavalieri e dei principi”, ‟il leone della Jihad”, Abu Musab Al Zarkawi, Osama lo spiega con chiarezza: ‟Lui aveva ordini precisi di concentrare la lotta contro gli occupanti, in particolare gli americani e risparmiare chiunque fosse neutrale. Ma coloro che rifiutano la neutralità e si schierano al fianco dei crociati possono essere uccisi senza tenere conto dell’etnia o tribù alla quale appartengono”.
La precisazione non è da poco. Bin Laden dunque dopo aver criticato, indirettamente, le stragi contro i civili in Iraq cambia idea. Per i suoi seguaci chiunque non stia dalla parte dei mujaheddin può essere considerato un collaborazionista: non solo un poliziotto, ma anche un maestro o un giornalista. Dopo la morte di Al Zarkawi si è speculato sulla possibilità che il successore - ancora misterioso - cercasse di ridurre gli attacchi contro i civili nel tentativo di riguadagnare i rapporti con una parte della resistenza islamico-nazionalista. Invece, in queste ultime due settimane, i jihadisti hanno proseguito sulla via del terrore.
Lo stesso Osama assicura i combattenti sulla continuità del movimento: ‟La bandiera - afferma rivolto a Bush - è passata da un leone ad un altro”. Il Califfo, abbondando negli elogi e sapendo di toccare un nervo sensibile, cerca chiaramente di tenere vivo il mito di Al Zarkawi. Il terrorista deve diventare un modello per migliaia di giovani arabi, un eroe da ricordare con poesie e racconti. Infine una conferma. Bin Laden esalta il suo rappresentante perchè pur combattendo in Iraq ha sempre mantenuto un occhio su Gerusalemme e denuncia il regime giordano che ha impedito il suo funerale. Una indicazione che i due paesi - Israele e Giordania - restano obiettivi importanti da Al Qaeda, così come lo sono gli altri stati della regione vicini alle posizioni americane

Guido Olimpio

Guido Olimpio, 48 anni, è giornalista del ‟Corriere della Sera”. Dal 1999 al 2003 corrispondente in Israele. Da vent'anni segue il terrorismo internazionale e, in particolare, quello legato alle crisi …