Paolo Andruccioli: “Anche a sinistra il no profit non piace”

04 Dicembre 2006
Il mondo del non profit? I volontari che operano nel sociale, a partire dalle tossicodipendenze? Tutta roba marginale. Il non profit è diventato secondario rispetto alla grande politica e alle politiche sociali ed è diventato scomodo sia per la destra, sia per la sinistra. Con questo intervento provocatorio, ieri don Vinicio Albanesi ha aperto i lavori della tredicesima edizione del seminario annuale di Capodarco organizzato dall'agenzia di stampa Redattore sociale. Il presidente della Comunità non si è voluto sottrarre alle polemiche di questi giorni sulla cooperazione sociale e sul volontariato, dopo la trasmissione di Report e la campagna di stampa in corso, che attribuiscono alle coop sociali atteggiamenti scorretti nella gestione degli appalti pubblici e perfino di sfruttamento dei lavoratori dipendenti dalle singole cooperative.
D'altra parte don Vinicio Albanesi non poteva sottrarsi - anche se avesse voluto - alle polemiche perché il titolo del seminario di formazione dei giornalisti che operano nel sociale è stato dedicato quest'anno proprio alla rimozione: ‟Sotto il tappeto”, ovvero i giornalisti e il coraggio quotidiano. Don Vinicio Albanesi ha spiegato che, nonostante le mode, l'azione del volontariato, ma più in generale di quella forma speciale di attività sociale che si è manifesta nella cooperazione e nelle comunità di accoglienza, è vista oggi con un certo fastidio da più parti. La destra odia questo settore (che poi guardando i numeri non è affatto marginale all'interno del welfare e dell'economia) perché preferirebbe la privatizzazione totale. Niente più stato, ma neppure cooperazione sociale. Ma anche la sinistra ha ancora qualche difficoltà nell'affrontare un tema di questo genere perché continua a pensare al pubblico solo come ‟cosa statale”, quando invece le trasformazioni di questi anni hanno portato a una nuova visione dei beni pubblici come miscela di interventi statali, regionali, con consistenti apporti del cosiddetto ‟privato sociale”. Ma la cosa peggiore, dal punto di vista politico e perfino etico, si evidenzia poi nella gestione reale dei servizi, droghe comprese. Secondo don Vinicio Albanesi, può anche succedere infatti che - visto il giro di soldi rilevante - il ceto politico preferisca avvalersi di consulenti esterni, appaltare a persone di fiducia che si sono magari meritate il ruolo impegnandosi nelle campagne elettorali, le funzioni che prima venivano svolte dall'amministrazione. Nasce così, spiega il presidente di Capodarco, un fenomeno molto preoccupante: la nascita di una nuova forma di parassitismo che prospera (e questo il grande paradosso) sulla povertà. In fondo si parla tanto di ceti medi impoveriti, ma poi, quando l'Istat ci spiega che ci sono in Italia milioni di poveri veri (anche se ‟relativi”) nessuno si smuove. Siamo ormai assuefatti anche alla povertà. Basta spingerla sotto il tappeto.
Sulla stessa scia gli interventi dei giornalisti Rai che partecipano al seminario di Capodarco in rappresentanza dell'Usigrai e della Fnsi. Roberto Natale della Fnsi ed ex segretario Usigrai, ha spiegato che la rimozione del sociale che viene praticata dai media è legata direttamente alla battaglia per il rinnovo del contratto nazionale. Gli editori non tollerano più l'autonomia professionale del giornalista che deve essere solo un esecutore sciocco. Dietro ogni giornalista che osa dire ‟non sono d'accordo”, c'è una folta schiera di precari che spingono per entrare. Il seminario continua oggi con altri due temi caldi: la guerra e il legale/illegale, a partire dalle polemiche sulle droghe. Assente (giustificato) Roberto Saviano, al quale è stata proibita la partecipazione per ‟ragioni di sicurezza”. La tredicesima edizione di quest'anno è dedicata ad Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa in Cecenia.

Paolo Andruccioli

Paolo Andruccioli (Roma, 1955) scrive sulla pagina economica del quotidiano "il manifesto", è stato caporedattore dello stesso giornale e direttore responsabile della rivista di dibattito politico-teorico "Il Passaggio" e della …