Alberto Arbasino

Alberto Arbasino, nato a Voghera nel 1930 si è laureato in Diritto Internazionale all'Università di Milano, è giornalista, saggista, critico musicale e scrittore di vasta cultura, di forte impegno civile e di salda intransigenza morale. Membro del Gruppo '63, ha collaborato con alcune importanti riviste come ‟L'illustrazione italiana”, ‟Officina”, ‟Il Mondo”, ‟Tempo presente”, ‟Il Verri”, e il quotidiano ‟La Repubblica”. La sua produzione narrativa e saggistica ci ha abituati a spregiudicate analisi della società e della cultura contemporanea. Della sua ricca e varia produzione, Feltrinelli ha pubblicato tra l’altro: L’anonimo lombardo, Fratelli d’Italia, Certi romanzi, La maleducazione teatrale. Strutturalismo e drammaturgia, Super-Eliogabalo, Sessanta posizioni e, più di recente, Rap! (2001, Premio nazionale Flaiano per la satira 2002) e Rap 2 (2002). Al commento politico e alla critica degli avvenimenti contemporanei ha dedicato dei saggi molto discussi come Fantasmi italiani, In questo stato (sul caso Moro), Un paese senza, Paesaggi italiani con zombi.

 

 

Alberto Arbasino

Fratelli d'Italia di Alberto Arbasino

Torna nella sua prima edizione, edita nel 1963 da Feltrinelli, il capolavoro di Alberto Arbasino. Nel 1972 Pier Paolo Pasolini definisce Fratelli d’Italia “uno dei più bei libri della seconda parte del Novecento”; lo afferma avendo ancora sottomano l’edizione del r…

Alberto Arbasino: Memorie quasi indiscrete

Alberto Arbasino: Memorie quasi indiscrete

Le attuali insistenti rievocazioni degli anni '50 e '60 romani - spesso con nostalgie settoriali o pre-natali - mi inducono a stralciare qualche estratto da una sommaria «auto-cronologia» commissionatami per un uso editoriale postumo.

Alberto Arbasino: Quando ci vedevamo da Feltrinelli

Il 20 febbraio, si apre a Roma, in Campidoglio e prosegue alla Casa delle Letterature, un convegno di tre giorni dedicato a Giorgio Bassani.

Alberto Arbasino: La guerra e la storia che si ripete

Man mano che le generazioni si susseguono, anche la guerra si ripresenta fra i corsi e ricorsi storici, i caratteri geografici, le costanti antropologiche, il più risaputo déjà vu. Ora sembra di rivivere il 1939.

Alberto Arbasino: Agnelli. Quell´uomo di charme un po´ re, un po´ banchiere

Più di qualunque italiano delle ultime generazioni, Gianni Agnelli aveva il dono della grazia: sia naturale, sia ben coltivata; e confinante da una parte con l´inflessibilità, dall´altra con la frivolezza.

Alberto Arbasino: La riscossa delle nonne

Cara "Stampa", durante le belle celebrazioni torinesi per i Dizionari dell´Utet, dal vecchio Tommaseo al Battaglia completato, mi ha colpito l´evocazione massiccia delle nonne decisive, da parte degli scrittori di mezza età.

Alberto Arbasino: E´ il blabla! signora mia

Le Due Torri, la discoteca di Bali, il teatro di Mosca, i cecchinaggi, le stragi. Gli emuli, i seguaci, i rivali, gli imitatori, i competitori, gli antagonisti, i protagonisti, le vendette. Le catene di vendette.

Alberto Arbasino: Liti e veleni di fine estate

Sarà colpa della meteo impazzita, oppure delle eccitazioni intorno all´11 settembre? Lo stanno ripetendo ormai da Ferragosto, anche i più tranquilli osservatori e commentatori: non si vedeva una bellicosità così accanita, da decenni.

Alberto Arbasino: Quelle verità a cottimo di chi vuol riscrivere la Storia

Altro che dispute sul fascismo: nemmeno sul Medioevo si hanno giudizi condivisi. I valori si trasformano di continuo secondo gli ambienti e le mode culturali

Alberto Arbasino: Le divinità dimenticate del nostro quotidiano

Anche ninfe e sirene appartengono alla nostra identità nazionale Ma tutti sembrano averlo rimosso.

Alberto Arbasino: La politica del turpiloquio

E la Morale (secondo i più vecchi) sarebbe che non si sbaglia mai, ripetendo che siamo un popolo di... (parolaccia) e viviamo in un paese di... (turpiloquio).

Alberto Arbasino: Aristofane a Siracusa

Le tipiche buffonate all´italiana sulle caricature a Siracusa e il tipico «diktat» tedesco sui capelli tinti di Gerhard Schröder possono ispirare pensose o ridicole riflessioni?