Enrico Franceschini: Embrioni uomo-animale, sì di Londra

06 Settembre 2007
La chimera diventa realtà. Dopo lunghe consultazioni e non poche polemiche, le autorità del Regno Unito hanno autorizzato ieri in via di principio la creazione di embrioni umani-animali per utilizzo scientifico nella cura di numerose malattie. L´ibrido che nascerà non avrà nulla del mostro della mitologia greca, detto appunto "chimera", che gli antichi poeti descrivevano col muso di leone, il corpo di capra, la coda di drago e vomitante fiamme. I ricercatori di due centri specializzati britannici, il King´s College di Londra e la Newcastle University, si limiteranno a produrre "embrioni ibridi" rimuovendo il nucleo dall´ovulo di un coniglio o di una mucca e sostituendolo con quello di una cellula umana. Anche Ian Wilmut, il "padre" di Dolly, la prima pecora clonata, si appresta a compiere esperimenti di questo tipo. Il risultato sarà un embrione con il 99 per cento dei geni presi dalla cellula di un donatore umano e solo l´1 per cento da un animale. Ma il significato, per gli oppositori del progetto, è identico: qualcosa di assurdo, vano, utopico, che diventa realtà. Una commistione sacrilega e immorale, quali che ne siano gli obiettivi, tra l´uomo e la bestia. Un´idea che fa pensare a un orrendo Frankenstein nato sui vetrini di un laboratorio. L´apertura di una porta che conduce a esperimenti allucinanti e contronatura. E dal Vaticano è arrivato subito un primo altolà, espresso da monsignor Elio Sgreccia: secondo il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è «un atto mostruoso contro la dignità umana», un cedimento del governo britannico alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale». Nei mesi scorsi il governo e la Human Fertilisation and Embryology Authority (Autorità per la Fecondazione e l´Embriologia), l´organismo che regola le attività in questo campo, avevano bocciato la richiesta della comunità scientifica. Poco per volta, tuttavia, il governo e l´agenzia preposta hanno cambiato idea, giungendo infine alla decisione positiva annunciata ora a Londra. L´Autorità si riserverà però di valutare ogni singolo caso prima di far partire gli esperimenti. Il via libera finale per i ricercatori del King´s College e della Newcastle è atteso entro novembre. A provocare il dietro front è stata un´efficace campagna di pressioni da parte del mondo scientifico, che si è impegnato a informare l´opinione pubblica sugli esatti termini della ricerca sugli embrioni ibridi e sul potenziale per la cura di gravissimi disturbi come il morbo di Parkinson e il diabete. Quando in una serie di iniziali sondaggi era stato chiesto semplicemente alla gente se la legge debba permettere «la creazione di uomini-animali ovvero di embrioni chimera», una netta maggioranza aveva risposto negativamente. Le opinioni sono cominciate a cambiare dopo che gli scienziati hanno iniziato a informare direttamente il pubblico. In particolare hanno persuaso la commissione affari scientifici della camera dei Comuni ad ascoltarli: e a quel punto i deputati hanno dato unanime parere favorevole. Questo ha convinto il governo a cambiare atteggiamento e a preparare una nuova legge. Ciò ha influenzato l´Autorità per la Fecondazione e l´Embriologia a dare ieri luce verde alle richieste giacenti da tempo per progetti del genere. «È una lezione per tutti gli scienziati», commenta Chris Shaw, un neurologo del King´s College. «Dobbiamo essere più aperti sul nostro lavoro e comunicarne le modalità e le conseguenze ad ogni livello. Non otterremo la fiducia della gente se restiamo chiusi in gabbia come eremiti». Il 60 per cento degli interpellati, nelle più recenti e meglio informate consultazioni condotte dall´Autorità, hanno appoggiato la ricerca sugli embrioni in parte umani, in parte mucca o coniglio. Gli ibridi così ricavati sono importanti per la scienza come fonte di cellule staminali e permettono di aggirare il problema della scarsità di ovuli umani per fini di ricerca. Resta ferma invece l´opposizione a ibridi di altro tipo: ovuli animali fecondati con sperma umano, o viceversa. La chimera, per quelli, non si realizza. Almeno per ora.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …