Un viaggio dentro la scrittura di Paolo Nori, autore di Ente nazionale della cinematografia popolare. Il linguaggio, i personaggi, le costruzioni narrative di uno scrittore che ‟combatte con le parole”.
Le unioni gay e lesbiche sono ormai a pieno titolo un tema caldo in vista delle elezioni e pongono problemi di strategia tanto al centrodestra quanto al centrosinistra. Il presidente del senato Pera ritratta parzialmente le dichiarazioni contro i Pacs.
Cosa e in che direzione sta mutando la vita delle comunità locali? Le amministrazioni spendono milioni di euro per curare la propria immagine, grazie a city manager superpagati, ma trascurano i problemi concreti dei cittadini.
Un percorso nella memoria, dall’appassionata Genova del giugno 1960, legata com’era ai movimenti resistenziali antifascisti, alla Genova del G8. Un filo conduttore fatto di partecipazione, lotta e impegno civile.
L’Italia è un Paese ricco o un Paese povero? Da come la vedo io è un Paese miserabile, un Paese di miserabile ricchezza e di miserabile povertà. Un Paese di miseria dove è sempre più difficile trovare tracce di nobiltà.
Sarayaco è da alcuni anni al centro di una battaglia feroce tra la comunità indígena locale e una compagnia petrolifera, la Cgc argentina. Una lotta contro lo sfruttamento dei giacimenti e per la sopravvivenza stessa della comunità.
In Italia, apprendiamo da una inchiesta giudiziaria, esiste un servizio segreto denominato Dssa, che crede o fa credere di essere al servizio dello Stato, che crede o fa credere di offrire uomini e sostegno a servizi americani.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento,Carlo Giovanardi, è intervenuto nell’aula di Montecitorio per smentire nel modo più assoluto il coinvolgimento del governo italiano nel rapimento di Abu Omar.
Sviluppo Italia controlla 34 società, metà assieme alle Regioni, e ha un amministratore delegato, Massimo Caputi, i cui numerosi incarichi esterni suscitano abbastanza riserve da consigliare l'azionista a disporre restrizioni per il futuro.
Si apre in Scozia il vertice fra i paesi più industrializzati del pianeta. I temi più importanti: i possibili accordi sugli aiuti all´Africa, il Medio Oriente, l’ambiente e l´aumento del prezzo del greggio. Blair punta il dito sul problema della povertà.
I poveri, per essere apprezzati, devono essere davvero poveri e davvero virtuosi: e, del corredo di virtù richieste, la morigeratezza è, dopo l'umiltà, quella più stimata. Ma il profilo del ‟povero” sta cambiando.
La manifestazione internazionale ‟Live 8”, organizzata da Bob Geldof nei paesi che fanno parte del G8 e in Sudafrica, ha come obiettivo l’azzeramento del debito dei paesi poveri.
Spenti i riflettori Live8, sull’Africa incombono, grevi, le tre cifre capestro del nostro Millennio: spendiamo 900 miliardi ogni anno in armamenti, 350 in sussidi all’agricoltura nei Paesi ricchi e diamo una mancia di 50 miliardi agli aiuti.
Khalid Chaouki, ex presidente dei Giovani musulmani e figura di spicco dell’islam moderato in Italia, descrive la personalità di Abu Omar e ne svela i progetti segreti.
Il meglio della cultura leghista arriva dal ministro odontotecnico Calderoli che per guarire la sessualità ammalata propone ‟le forbici del giardiniere”.
Gli Usa hanno invitato gli alleati egiziani e sauditi ad aprirsi finalmente alla democrazia, e poi la Cia manda Abu Omar, sequestrato illegalmente in Italia, al Cairo per essere interrogato con le brutte, senza avvocati.
Quale destino è oggi davanti all´Europa? Con la presidenza Blair impallidisce, fin quasi a svanire, l´idea di un´Europa delle politiche costituzionali e dei diritti, e riemerge quella di un´area di libero scambio temperata dal modello inglese.
Zapatero attua il programma di governo e mantiene le promesse fatte in campagna elettorale. Così la propaganda cessa di essere una volatile nube di promesse e diventa un patto mantenuto, la politica torna a contare come artefice del mutamento.
Il 4 novembre 1979 gli studenti iraniani occuparono l´Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran e per i diplomatici americani cominciò una prigionia che durò 444 giorni. Alcuni tra loro sostengono che Ahmadinejad, il presidente dell’Iran, era tra i rapitori.