Scotland Yard ha diviso i suoi uomini in diverse squadre. Lavorano in modo separato, ognuna su una pista, ma sono pronte ad incrociare i dati. Ecco le prime ipotesi.
Giocano a cricket, tifano Chelsea o Arsenal, vanno a mangiare la pizza con gli amici, vivono in famiglie accoglienti, si divertono con le arti marziali. Sono gli euro-jihadisti. Vite normali dietro le quali nascondono un'attività clandestina.
Scotland Yard evita di pronunciare, in modo diretto, la parola attentatore suicida, ma è dal 2003 che gli investigatori sono in caccia. Cercavano ‟una scuola per kamikaze” inglesi e i possibili reclutatori.
Visto dall’alto il paesaggio del terremoto appare peggio di quanto si potesse pensare. Ciò che più colpisce viaggiando in elicottero sono le migliaia di villaggi, frazioni e case isolate sulle montagne distrutte e abbandonate a se stesse.
Nei prossimi 5 anni, qualcosa come 50 milioni di persone si trasformeranno in ‟rifugiati ambientali”, persone costrette a muoversi per sfuggire al degrado ambientale. Una previsione catastrofista?
Habu Hani, Muhammad Abdul Ghafar, Sabri Ghilar, le tre ‟Tigri della Malesia”, sono scomparse insieme nel 2002, un anno prima del rapimento di Abu Omar. Forse si conoscevano, sicuramente ne hanno condiviso il destino finale.
Varie ipotesi sull’attacco terroristico di Londra. Erano kamikaze consapevoli o sono rimasti vittime del loro mandante? C’era un sistema di innesco a orologeria, visti gli scoppi quasi simultanei di tre bombe? Ci sono analogie con Madrid?
Esaminare l’evoluzione del terrorismo qaedista come fosse una diretta conseguenza di ciò che avviene a Bagdad è un errore. Il progetto di Bin Laden va indietro nel tempo e guarda oltre le rive del Tigri.
Poche settimane dopo l’11 settembre Al Qaeda convocò in Afghanistan i capi delle organizzazioni estremiste nordafricane. C'erano Osama Bin Laden, Noureddine Nafia e Mohamed Guerbouzi.
Una donna, con carica diplomatica nell’ambasciata americana a Roma, è ricercata dalla polizia italiana per il rapimento di Abu Omar, l’imam rapito a Milano dalla Cia all’insaputa del governo e dei servizi segreti italiani.
Il gruppo di Al Zarkawi ha rivendicato il sequestro dell'ambasciatore egiziano in Iraq e lanciato nuovi attacchi contro rappresentanti stranieri. Il messaggio è stato pubblicato su un sito Internet e porta la firma di Abu Maysara Al Iraqi.
Uomini addestrati in Iraq potrebbero essere tornati in Europa per colpire. È questa l’ipotesi investigativa seguita dall’Antiterrorismo dopo aver analizzato la segnalazione arrivata dagli Stati Uniti su un progetto di attentato da compiere a Roma.
Quanto tempo occorre per scovare su un sito Internet una formula per costruire una bomba rudimentale? Dieci, quindici secondi. Ci sono ricette per bombaroli, schemi, suggerimenti, diagrammi, fotografie.
Il massacro di Sharm El-Sheikh porta la stessa firma di Taba: ‟le Brigate Azzam”. L’operazione ‟contro sionisti e crociati”, affermano, ‟è una risposta alle forze del male che versano il sangue dei musulmani in Iraq”.
Un meccanismo ‟domanda-risposta” per approfondire il ruolo dei servizi segreti italiani nel rapimento a Milano dell’imam Abu Omar, poi trasferito nel Cairo per essere più ‟liberamente” interrogato.
La Cia ha rapito una sua creatura? Il ‟Chicago Tribune” ha scoperto che tra il 95 e il 97 Abu Omar era diventato ‟il più produttivo informatore della Cia e dei servizi segreti albanesi”.
Il rapimento di Lorenzo Cremonesi costituisce un monito all’Autorità palestinese che non sta dando agli uomini delle fazioni quello che chiedono. Una sfida che ha avuto una risonanza immediata dal Medio Oriente all’Europa.
Tra kamikaze e cittadino è una questione di spazi. L’attentatore suicida vuole ridurre quelli delle sue vittime, impedendogli di salire su un bus o di andare al ristorante. Chi lo arma intende bloccare la vita di ogni giorno...
L’intreccio servizi-terrorismo e il coinvolgimento pachistano nel dramma di Londra evidenziano come uno dei motori della rete qaedista non sia in Medio Oriente, usato costantemente dalla propaganda jihadista, ma tra il Pakistan e l’Afghanistan.
In Indonesia la polizia è alla ricerca dei complici dei tre kamikaze responsabili della strage di Bali, costata la vita a 26 persone. Ma l’allerta terrorismo riguarda tutto il quadrante asiatico.